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Bollette, cosa fare se il conguaglio è sbagliato

23 luglio 2017 | 07.36
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(Fotogramma)
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Il conguaglio in bolletta è sempre una brutta sorpresa. Ma quando è sbagliato e l'importo da pagare risulta eccessivo rispetto ai consumi, è bene correre ai ripari per evitare di spendere una cifra effettivamente non dovuta. Come fare, quindi, per ottenere un rimborso o una rettifica se si riceve una bolletta della luce o del gas esagerata? Due le soluzioni: il reclamo o, nel caso la società di vendita non lo accogliesse, la conciliazione.

RECLAMO - Una volta arrivata in posta la 'bolletta della discordia', il cliente potrà presentare un reclamo - rigorosamente scritto e possibilmente inviato all'ufficio competente tramite raccomandata a/r - alla società che si occupa della fornitura di energia. Nel reclamo dovranno essere specificati nome, cognome, indirizzo di residenza, codice cliente, codice POD (per la luce) o codice PDR (per il gas) oltre a una breve ma dettagliata descrizione del problema e il numero di riferimento della bolletta. Inoltre, nel caso in cui la bolletta sia già stata pagata, è bene allegare al reclamo anche una copia della relativa ricevuta di effettuato pagamento.

A questo punto, l'azienda fornitrice delle utenze gas o luce avrà a disposizione 40 giorni solari per rispondere. Una volta scaduto il termine, il consumatore avrà diritto a un indennizzo di 25 euro per la mancata risposta.

CONCILIAZIONE - Se il reclamo non ottiene alcun riscontro - o si ritiene di aver ricevuto una risposta non soddisfacente - è possibile attivare una procedura di conciliazione con l'azienda attraverso un'associazione di consumatori o presso l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico. In quest'ultimo caso, la conciliazione sarà attivata esclusivamente online. Per farlo sarà necessario registrarsi sul sito dell'Autorità e compilare l'apposito modulo di richiesta via web o - ma solo nel caso si agisca senza l'ausilio di un delegato - via posta o via fax.

Il Servizio Conciliazione faciliterà la soluzione delle controversie tra clienti finali e operatori (venditori o distributori) di energia elettrica e gas, facendoli incontrare online e fornendo un conciliatore esperto che li aiuti a individuare una soluzione di comune accordo. Dal 1 gennaio 2017 il tentativo di conciliazione di fronte al Servizio Conciliazione è condizione di procedibilità per l'esercizio dell'azione giudiziaria.

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