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8 marzo: aumentano donne del vino, ma poche in Cda consorzi Doc

06 marzo 2018 | 18.47
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8 marzo: aumentano donne del vino, ma poche in Cda consorzi Doc

La voce delle donne nel settore del vino continua a crescere. Più di un quarto delle 73.700 imprese italiane vinicole, oltre 19.500 è guidato da donne. Per la maggior parte si tratta di imprese agricole con vigneti e cantine inoltre, una buona fetta sono aziende che vendono al dettaglio. A restituire una fotografia del settore, in occasione della festa della donna, è una ricerca di Cribis (società del gruppo Crif) diffusa dall’associazione Donne del vino, che quest’anno compie 30 anni di storia. L’associazione, nata nel 1988 a Firenze su iniziativa di Elisabetta Tognana è oggi presieduta da Donatella Cinelli Colombini e può contare su una forza di 770 socie con diversi profili professionali: produttrici, ristoratrici, sommelier, giornaliste, esperte ed enotecarie.

Ma le imprenditrici, pur consapevoli della loro forza, lamentano ancora scarsa rappresentanza nella classe dirigente delle denominazioni del vino. Infatti, se il 28% delle cantine sono dirette da donne, meno del 10% di presenze femminili siedono nei cda dei Consorzi di tutela dei vini. E per colmare questo gap l’associazione ha di recente promosso il primo corso di formazione per accrescere la presenza femminile nei cda.

"Per quanto riguarda la scarsità di donne nei Cda dei consorzi c’era una norma sulle 'quote rosa nei consorzi di tutela' che è decaduta - spiega all'Adnkronos Donatella Cinelli Colombini - con l’approvazione del Testo unico sul vino ma aveva suscitato reazioni molto ostili soprattutto in Federdoc cioè nell’organismo che riunisce tutti i consorzi maggiori. Dunque l’unica strada per cambiare l’attuale situazione è creare una spinta dal basso, favorendo l’affermazione di una classe dirigente femminile che ha voglia di entrare nella 'stanza dei bottoni'. Questo è possibile solo attraverso la formazione e la creazione di un network che leghi le donne fra loro".

Molte le iniziative previste per il trentennale delle Donne del Vino, le cui celebrazioni si sono aperte lo scorso 7 febbraio a Firenze a Palazzo Vecchio. Intanto si avvicina a grandi passi l’appuntamento alla Prowein di Dusseldorf dove è in programma la degustazione di 8 donne del vino guidata da Veronika Crecelius. A seguire gli eventi pensati per Vinitaly che si svolgerà a Veronafiere dal 15 al 18 aprile, uno tra tutti, la degustazione di vini ottenuti da vigneti storici di oltre 80 anni di età con dieci Donne del vino che mira a favorire la salvaguardia e il restauro del patrimonio viticolo più antico.

Le Donne del vino in Italia sono all’avanguardia ed i numeri lo testimoniano. Si tratta nel 42% dei casi di piccole cantine con fatturato inferiore al mezzo milione di euro, solo il 17% raggiunge il milione e il 41% lo supera. Nonostante una dimensione aziendale che potrebbe creare dei limiti tutte esportano molto e il 52% ricava oltre la metà del suo business nei mercati esteri. Anche i dati sulla quota di vino con denominazione sul totale (69%) dimostra un deciso orientamento verso la qualità e il dinamismo, atteggiamenti confermati dalla diversificazione produttiva che riguarda l’85% delle Donne del Vino con quote di oltre un terzo del business aziendale. Il 21% ha anche la ristorazione in azienda e il 30% offre pernottamenti; plebiscitaria la vendita diretta (91%). Forte l’attenzione all’ambiente per cui il 27% produce biologico o biodinamico.

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