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Terna: 5,3 miliardi di investimenti in opere infrastrutturali

04 maggio 2018 | 16.06
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Luigi Ferraris, amministratore delegato di Terna
Luigi Ferraris, amministratore delegato di Terna

E' forte l'impegno di Terna per la crescita e lo sviluppo sostenibile delle reti elettriche da Nord a Sud: il Piano industriale del gruppo al 2022, infatti, prevede una robusta accelerazione degli investimenti in opere infrastrutturali, che si traduce in 5,3 miliardi di euro, in aumento di oltre il 30% rispetto al Piano precedente, tutti dedicati alla rete italiana, e necessari per rispondere alle nuove esigenze del sistema elettrico, sempre più indirizzato alla completa de-carbonizzazione e verso una maggior diffusione e disponibilità di risorse da fonti rinnovabili.

Per raggiungere gli "ambiziosi obiettivi richiesti dal sistema", ha sottolineato l'ad di Terna, Luigi Ferraris, intervenendo in occasione dell'Assemblea degli azionisti che oggi ha approvato il bilancio 2017 e la distribuzione del dividendo di 22 centesimi, il gruppo "prevede investimenti per lo sviluppo della rete elettrica in Italia, il backbone energetico del Paese, che nei prossimi 5 anni raggiungeranno i 5,3 miliardi di euro, con un incremento di oltre il 30% rispetto ai circa 4 miliardi di euro previsti dal Piano Strategico precedente".

Nell’arco quinquennale di Piano, Terna ha programmato la realizzazione di importanti dorsali elettriche in Italia con un rilevante impatto e ricadute positive sull’economia locale. Nel dettaglio gli investimenti prevedono 1,8 miliardi di euro dedicati al Nord, 1,6 mld di euro al Centro e 1,9 mld di euro al Sud. Un valore per i territori che si fonda sul lavoro quotidiano di oltre 3.000 persone, ovvero oltre l’80% della forza lavoro di Terna così distribuita: 1.221 dipendenti concentrati al Nord, 1.488 al Centro e 844 al Sud.

Terna attiva da anni migliaia di imprese (per la maggior parte di piccole e medie dimensioni) in prevalenza civili ed elettromeccaniche (ma anche di elettronica, costruzioni, servizi) in centinaia di siti di cantiere coinvolgendo ogni anno circa 2 mila fornitori, per la stragrande maggioranza italiani (oltre il 95%).

Tra le principali opere di Terna per lo sviluppo della rete e per accrescere la capacità di scambio fra le diverse zone del mercato elettrico italiano ci sono: al Nord, la connessione sottomarina 'Laguna Veneta', l’elettrodotto 'Colunga-Calenzano' (tra Toscana ed Emilia Romagna) e gli avanzamenti dei cantieri per l’interconnessione 'Italia-Francia' ; al Centro, la connessione sottomarina 'Elba-Continente', l’elettrodotto 'Gissi-Foggia' (tra Abruzzo e Puglia), gli avanzamenti dei cantieri per l’interconnessione “Italia-Montenegro” e l’avvio dei lavori per il nuovo progetto SA.CO.I.3 (Sardegna, Corsica e Penisola Italiana) ; al Sud, il nuovo collegamento sottomarino 'Capri-Sorrento', l’elettrodotto 'Deliceto-Bisaccia' e la 'Paternò-Pantano-Priolo' (Sicilia), oltre all’avvio dei lavori della 'Chiaramonte-Gulfi-Ciminna' (Sicilia).

Inoltre, Terna ha in programma nei prossimi 5 anni la razionalizzazione delle reti nelle principali aree metropolitane del Paese che riguarderà in particolare le città di Milano, Roma, Napoli e Palermo e prevedrà prevalentemente la sostituzione di vecchie infrastrutture con nuovi cavi tecnologici e sostenibili con l’obiettivo di migliorare la qualità e la sicurezza del servizio elettrico.

Terna ha messo in campo anche una serie di azioni preventive per accrescere la sicurezza e la stabilizzazione della rete elettrica mitigando gli impatti del clima sulle linee: finora sono stati installati circa 20.000 dispositivi cosiddetti anti-rotazionali (nel 2016 erano solo 6.000) localizzati nelle principali aree a maggior rischio di fenomeni nevosi, a mitigazione del rischio di formazione dei manicotti di ghiaccio limitando gli accumuli di neve sui conduttori.

Nel 2017 gli investimenti complessivi di gruppo, ha evidenziato Ferraris, sono ammontati "ad oltre 1 miliardo di euro, in crescita del 21% rispetto ai circa 0,9 miliardi di euro del 2016. Tra i principali progetti dell’esercizio si segnalano gli avanzamenti dei cantieri per le interconnessioni elettriche quali ad esempio Italia-Francia, l’entrata in esercizio dell’elettrodotto Capri-Penisola italiana e dell’elettrodotto a 380 kV 'Udine Ovest-Redipuglia', opera fondamentale per garantire la sicurezza elettrica delle rete friulana e la copertura del fabbisogno energetico della zona, che risulta più che raddoppiato negli ultimi anni".

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