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Mirafiori, 3 mila in cassa integrazione

03 dicembre 2018 | 17.28
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(Fotogramma)
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Un anno di cassa integrazione straordinaria, dal 31 dicembre 2018 al 29 dicembre del 2019. E quanto comunicato oggi da Fca alle organizzazioni sindacali per lo stabilimento di Mirafiori e che riguarderà, nel complesso, circa 3mila lavoratori. Lo annuncia una nota dela Uilm Torino in cui si sottolinea che gli ammortizzatori sociali saranno utilizzati per l’avvio produttivo della 500 Elettrica e per la necessaria formazione dei lavoratori, oltre che per fronteggiare il calo delle commesse registrato nell’ultimo periodo per i tre modelli Maserati prodotti alle Carrozzerie di Mirafiori e all’Agap di Gruglisco (Levante, Ghibli e Quattroporte).

Dal prossimo gennaio, inoltre, prosegue la nota, sono previsti dei trasferimenti di lavoratori dall’Agap di Gruglisco a Mirafiori per un massimo di 800 addetti complessivi.   "Si tratta di un provvedimento per certi aspetti obbligato, perché nei due impianti torinesi gli ammortizzatori sociali sono in esaurimento, ma che sarà utilizzato per l’avvio produttivo della 500 Elettrica - commenta Dario Basso per la Uilm torinese - il modello, secondo quanto dichiarato dall’azienda, consentirà di raggiungere l’obiettivo della piena occupazione nel Polo torinese. Sarà nostro compito vigilare affinché gli impegni assunti da Fca vengano concretizzati nei fatti", conclude l’esponente sindacale.

"Siamo in piena linearità di un percorso che è finalizzato, con i nuovi modelli, a rilanciare Mirafiori, evitando licenziamenti". Cosi’, in una nota, il segretario della Fim torinese, Claudio Chiarle, commenta l’annuncio di un anno di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione nello stabilimento torinese di Fca di Mirafiori.

Ricordando che l’organico interessato "sarà di 2445 unità al 31 dicembre 2018 per arrivare a 3245 addetti al 4 marzo 2019", Chiarle prosegue: "siamo alla concreta ripartenza, sebbene paradossalmente con l’utilizzo di un ammortizzatore sociale. Tutti ssppiamo che il percorso per rilanciare Mirafiori doveva avere tre fasi, annuncio investimenti con 5 miliardi in Italia,gestione con ammortizzatore senza licenziamenti, con formazione e riqualificazione, produzione nuovi modelli".

"Mirafiori e i suoi lavoratori, la Fim non si accontentano, pensiamo che dopo la 500E si abbia la capacità sindacale, professionale e produttiva di accogliere ancora ulteriori modelli e per questo lavoreremo per gli obiettivi di oggi e di quelli futuri per dare risultati concreti ai lavoratori e non sterili polemiche o analisi fuorvianti", conclude Chiarle.

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