Nella governance dell'Ue c'è una "asimmetria di sorveglianza" sui conti pubblici e sugli squilibri macroeconomici. Lo sottolinea a margine dell'Ecofin, a Lussemburgo, il ministro dell'Economia Giovanni Tria, spiegando come l'Italia fatichi a consolidare il suo bilancio, riducendo il debito, anche per via della politica economica della Germania, che comprime la domanda interna e punta molto sulle esportazioni. L'asimmetria di cui parla il ministro è scritta nelle regole stesse: mentre il rispetto del patto di stabilità è regolato da una normativa rigida, fattasi ancora più rigida con la crisi e nella quale gli spazi discrezionali non sono molti, la procedura per squilibri macroeconomici è molto più lasca e discrezionale.