cerca CERCA
Sabato 27 Aprile 2024
Aggiornato: 00:26
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Ex Ilva, ex procuratore che sequestrò fabbrica: "Diritti a vita e salute non contemperabili"

04 novembre 2019 | 19.51
LETTURA: 3 minuti

Franco Sebastio a proposito della decisione di Arcelor Mittal di recedere dal contratto di gestione dello stabilimento siderurgico di Taranto

(Foto Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA
(Foto Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA

"Il diritto alla salute e il diritto alla vita non sono contemperabili. La Carta costituzionale elenca quali sono i diritti contemperabili, ad esempio quelli di proprietà, di libertà e via dicendo. Ma tra questi non mette il diritto alla salute e alla vita. Non li può mettere, perché la Costituzione li ritiene non contemperabili". Lo dice all'Adnkronos l'ex procuratore della Repubblica del Tribunale di Taranto Franco Sebastio, a proposito della decisione di Arcelor Mittal di recedere dal contratto di gestione dello stabilimento siderurgico del capoluogo jonico.

Fu lui a chiedere e ottenere dal gip del Tribunale jonico nel 2012 il sequestro dell'area a caldo della fabbrica, dando poi il via alla complessa vicenda giudiziaria che ha costretto vari governi a emettere i diversi decreti 'salva Ilva'. Ma prima ancora fu lo stesso Sebastio da giovane pretore, nel 1982, a emettere la prima sentenza di condanna dell'Italsider di Stato per la diffusione delle polveri dei parchi minerali sul quartiere Tamburi. Sono seguiti nel corso degli anni diversi altri procedimenti penali molti dei quali conclusi con sentenze di condanna. “Ritorniamo al solito e fondamentale discorso", ragiona Sebastio. "C'è il diritto alla salute e il diritto al lavoro che poi sarebbe in realtà il diritto alla libera esplicazione dell'iniziativa privata. Si dice che bisogna contemperare i due diritti. E' un principio che in teoria può anche andare bene”, sostiene.

“Ma come dicevo quando mi convocavano come procuratore nelle commissioni parlamentari per chiedermi un parere - prosegue Sebastio - vorrei che qualcuno mi spiegasse però come si fa a contemperare un diritto incomprimibile, quale è il diritto alla salute, quindi alla vita, con qualunque altro diritto".

"Mi chiedo: si può contemperare da un punto di vista qualitativo o quantitativo? Dal primo punto di vista questo cosa implica? Che certe malattie le accettiamo e certe altre no? Non è un discorso che si può fare questo. Anche perché come si fa a selezionare il tipo di malattie accettabili e non accettabili? Quindi escludiamo quello qualitativo. Dal punto di vista quantitativo cosa dobbiamo fare? Stabilire, per ogni mille posti di lavoro, un numero di malattie, magari mortali, che siamo disposti ad accettare? Facciamo un listino prezzi? La Carta costituzionale non prevede queste ipotesi".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza