Uno studio a conclusione del lavoro portato avanti dal 21 dicembre da due squadre di tecnici che siedono al tavolo sulla rete, quella di Agcom e quella di Tim, ma che allo stato non prelude a un progetto concreto di scorporo dell'infrastruttura.
E' quanto riferiscono all'Adnkronos fonti vicine al dossier in riferimento all'incontro avuto ieri dall'ad di Tim Amos Genish all'Agcom, cui oggi il Messaggero dedica un articolo in cui si riferisce di un progetto (per ora solo un'ipotesi, precisa il quotidiano, seppure concreta) presentato all'Autorità per la costituzione di una società, controllata al 100% da Tim in cui far confluire il cosiddetto ultimo miglio, sia in rame che in fibra.
In sostanza lo studio illustrato da Genish all'Agcom è il frutto del lavoro delle due squadre di tecnici al tavolo istituito per cercare un miglioramento del modello dell'equivalence of input che può portare a un'evoluzione dell'attuale configurazione della rete di accesso, oggi monitorata dall'Organo di vigilanza composto da cinque membri, tre dei quali, tra cui il Presidente, designati dall’Autorità per le Comunicazioni.
Lo stesso documento sarà presentato dall'ad di Tim il prossimo 7 febbraio al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda mentre non c'è ad oggi nessun cda convocato prima di quello del 6 marzo per il piano industriale.
