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Borsa: Piazza Affari inizia settimana sopra parità/Il punto

25 febbraio 2019 | 18.16
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Borsa: Piazza Affari inizia settimana sopra parità/Il punto

Due i fattori che in avvio di settimana hanno permesso al listino di Piazza Affari di chiudere sopra la parità: l’ottimismo su una positiva conclusione del negoziato Stati Uniti-Cina sui dazi commerciali e la conferma del rating del Belpaese annunciata venerdì scorso dall’agenzia di rating Fitch. Il clima più disteso sulla carta italiana ha permesso al rendimento del titolo a 10 anni di scendere al 2,76% e allo spread con i titoli tedeschi di portarsi a 265 punti, quasi 4 punti percentuali al di sotto del dato precedente.

All’interno di un Ftse Mib che ha terminato in rialzo dello 0,86% a 20.436,96 punti, spiccano gli acquisti sui titoli del comparto bancario: la palma di top performer va ad Ubi Banca che ha terminato in rialzo del 4,82% e performance positive sono state registrate anche da UniCredit (+2,93%), Intesa Sanpaolo (+2,08%) e Banco BPM (+3,45%). Fuori dal listino principale spicca il +10,62% del Credito Valtellinese dopo la nomina di Luigi Lovaglio alla carica di Amministratore delegato.

Indicazioni positive anche per il comparto auto con il +0,53% di FCA, il +2,95% di Brembo e il +0,77% di Pirelli. Secondo quanto riportato dalla stampa specializzata, Intesa Sanpaolo starebbe pianificando di entrare in Camfin (il veicolo che controlla Pirelli). Chiusura in deciso rialzo per Piaggio (+4,79%) dopo i conti 2018 e la proposta di distribuzione di un dividendo di 9 centesimi (dai 5,5 cent precedenti).

Sotto la parità Telecom Italia (-0,33%), spinta nella prima parte dall’apertura da parte di Vivendi all’ipotesi di rete unica con Open Fiber. Già da tempo caldeggiata da Elliott e sostenuta dal governo, la fusione, riporta una nota elaborata dalla società francese, dovrà avvenire a “condizioni corrette ed eque […] e supervisionata da un Cda composto in maggioranza da amministratori indipendenti”.

Sul mercato valutario l’eurodollaro quota in rialzo a 1,1353, +0,19% sul dato precedente, mentre tra le materie prime spicca il forte calo del Brent, in rosso del 3,3% a 65 dollari, dopo che Donald Trump ha invitato l’Opec a dosare con cura le misure di sostegno ai prezzi, saliti in maniera valutata eccessiva negli ultimi tempi. “I prezzi del petrolio sono troppo alti. Opec, calmati, stai tranquillo. Il mondo non si può permettere un aumento dei prezzi - è fragile!”, ha scritto su Twitter l’inquilino della Casa Bianca. (in collaborazione con Money.it).

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