Nel 2013 su base annua per i dipendenti privati calano del 32% le pensioni di anzianità/anticipate e del 57% gli assegni di vecchiaia.
Nel 2013 su base annua per i dipendenti privati calano del 32% le pensioni di anzianità/anticipate e del 57% gli assegni di vecchiaia. Lo rileva l'Inps. Ciò dipende "dall'elevazione del requisito di anzianità contributiva per le prime e dall'innalzamento dell'età pensionabile per le seconde", legate alla legge Fornero.
Quanto ai titolari delle nuove pensioni di anzianità/anticipate l'età media, alla decorrenza, è di 59,3 anni e l'anzianità contributiva è pari in media a 39,7 anni. I titolari delle nuove pensioni di vecchiaia hanno invece un'età media, alla decorrenza, di 63,8 anni con un'anzianità contributiva pari in media a 25,1 anni.
Al contrario per i lavoratori autonomi si registrano incrementi del 23,7% per le pensioni di anzianità/anticipate e del 12,1% per le pensioni di vecchiaia dovuti "a un effetto di trascinamento della disciplina antecedente la riforma Monti-Fornero, con lo sblocco della 'finestra mobile' al termine dell'attesa di 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti soggettivi". "In ogni caso -sottolinea il rapporto Inps- va tenuto conto che l'effetto dell'ultima riforma è mitigato in linea generale dalla quota di pensionamenti in deroga con decorrenza 2013, incluse le uscite in favore delle diverse categorie di lavoratori esodati di volta in volta individuate".