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Lavoro: l'indagine, carico norme e burocrazie frenano mercato

15 settembre 2014 | 17.28
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Studio presentato dal Gruppo Quanta in convegno a Milano.

Lavoro: l'indagine, carico norme e burocrazie frenano mercato

L'eccessivo carico normativo (50%) e la burocrazia del settore (62%) sono i fattori che più di tutti rallentano lo sviluppo del mercato lavorativo. A questi si aggiunge, per il 44% degli intervistati, la debolezza del sistema formativo italiano, dove la teoria ha spesso la meglio sugli aspetti pratici. E' quanto emerge da un'indagine condotta su un campione di aziende italiane e rappresentativo dei settori produttivi: industria 42,73%; terziario 45,45%; P.a. 2,73%; altri settori 9%. A realizzarla è stato il Gruppo Quanta che, in collaborazione con l'Associazione italiana per la direzione del personale (Aidp), ne ha affidato la cura a Mario Mazzoleni, economista aziendale dell'Università di Brescia, fondatore della Sda Bocconi.

L'indagine è stata presentata questa mattina, al Quanta Village, a Milano (in via Assietta 19), in occasione del primo 'Osservatorio Lavoro & Imprese', convegno di economia e lavoro organizzato dal Gruppo Quanta, leader nei servizi di gestione e formazione delle risorse umane, operante in 5 paesi (Italia, Stati Uniti, Svizzera, Brasile, Romania).

L'incontro ha visto la partecipazione di Michel Martone, giuslavorista e già viceministro del Lavoro nel governo Monti, e Lucia Valente, assessore al Lavoro della Regione Lazio.

Analizzando il punto di vista delle medie e grandi imprese, l’indagine presenta uno spaccato del mercato lavorativo italiano diverso dai precedenti. Dal mondo imprenditoriale arrivano anche spunti per alimentare la ripresa economica del paese, a partire dal lavoro. Occorre, per il 47% del campione, rinnovare la cultura manageriale e riportare il capitale umano al centro della crescita delle imprese.

L'imprenditoria italiana è infine concorde sulla centralità dei valori di innovazione, internazionalizzazione, flessibilità e dialogo tra imprese di diverse dimensioni per far ripartire l'economia del nostro paese.

“L’attuale congiuntura economica - ha sottolineato Mazzoleni - ha spinto diversi economisti a cercare una soluzione negli episodi passati, ricorrendo alla razionalizzazione d’impresa e ai tagli del personale. Questa ricerca nasce invece dall’esigenza di trovare nuovi spunti nel lavoro e nelle risorse umane. Presentando questo studio, suggeriamo all’imprenditoria italiana di rompere con gli schemi tradizionali e adottare approcci evoluti per contrastare la crisi”.

A sottolineare lo stretto legame tra formazione e sviluppo industriale, durante il convegno è stato consegnato il 'Premio Quintavalle' a Filippo Valsorda. Si tratta di un riconoscimento di 10mila euro, assegnato annualmente a persone o società che si siano distinti nel campo dell’innovazione. Quest’anno il premio è andato al 19enne di Tortona, ideatore e promotore di un software che controlla la protezione dei siti dalla minaccia di Heartbleed, il 'buco' cibernetico che da due anni mette in pericolo la sicurezza dei dati dell’intero popolo di internet.

In un mondo sempre più legato all'Information Communication Technology (Ict), tale intuizione è stata subito apprezzata dalle più importanti multinazionali del settore, spalancando al giovane tortonese le porte del successo. Attualmente, Valsorda lavora come Systems Engineer in Cloud Flare, società statunitense che gestisce il traffico per siti web grandi e piccoli, offrendo velocità e sicurezza grazie a un vasto network di server innovativi.

“Il premio - ha commentato Illo Quintavalle, amministratore delegato del Gruppo Quanta - è dedicato al mio bisnonno che, a cavallo tra i due conflitti mondiali, è stato artefice del successo della Magneti Marelli, introducendo in azienda innovazione e nuove tecnologie. Per questo, il nostro riconoscimento si rivolge a giovani e aziende italiane che, con novità significative dal punto di vista tecnologico, dimostrino di credere in una ripresa del paese sempre più connessa all’innovazione e all’internazionalizzazione”.

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