Essere inclusivi e considerare la diversità un valore aggiunto conviene: le aziende che si muovono in questa direzione, investendo nella cosiddetta 'Diversity&Inclusion', registrano una crescita dei ricavi fino a +20% rispetto a quelle non inclusive. E piacciono ai consumatori: il 74% sceglie con convinzione o preferisce proprio i brand inclusivi.
Lo rileva la seconda edizione del Diversity Brand Index, progetto di ricerca condotto da Diversity, associazione impegnata nel diffondere la cultura dell’inclusione, e Focus Management, società di consulenza strategica, volto a misurare la capacità dei brand di sviluppare con efficacia una cultura orientata alla Diversity&Inclusion.
Secondo la ricerca, le aziende percepite come inclusive (cioè quelle più attente alla diversità in senso ampio, di genere e identità di genere, età, orientamento sessuale e affettivo, di credo religioso, disabilità, status socio-economico ed etnia) sono più apprezzate dal mercato, attirano più talenti, migliorano le proprie performance economiche. La ricerca ha raccolto le valutazioni di 1.035 cittadine e cittadini che hanno citato e espresso le loro opinioni su 453 brand.
Ad emergere è che il 51% dei consumatori sceglie con convinzione brand inclusivi; un ulteriore 23% nel percorso di scelta preferisce brand che investono sulla D&I; i brand inclusivi generano un 'Net promoter score' (il cosiddetto Nps, ovvero 'indicatore del passaparola') più alto rispetto a quelli non inclusivi, con un forte impatto sia sulla reputazione aziendale che sulla fiducia da parte dei consumatori, più propensi a consigliare un brand percepito come inclusivo. Al contrario, per le aziende percepite come non inclusive l'Nps scende fino al -81,8% (rispetto al -43% registrato nel 2018).
Il Net promoter score per i marchi percepiti come più inclusivi quest’anno ha raggiunto quota 85,1% (+14 p.p.) rispetto al 70,8% dello scorso anno, con un potenziale in termini di delta nella crescita dei ricavi del +20% rispetto al 16,7% del 2018, a dimostrazione della stretta correlazione tra D&I, passaparola positivo e crescita economica/ricavi dei brand.
Tre consumatori su quattro sono sensibili al messaggio inclusivo dei brand. Ciò che fa la differenza nel comportamento d’acquisto è il valore che ogni singolo individuo associa a un marchio, a un brand, a un’azienda. Le aziende più inclusive sono risultate: American Express, Barilla, BNL - BNP Paribas, Carrefour, Coca-Cola, Durex, Eataly, Freeda, Garofalo, Google, Helvetia, ING, Lierac, Nestlé, RAI, Sky, Sorgenia, TIM, Vitasnella, Vodafone.