Milano, 8 mag. (Adnkronos Salute) - Per Daniele Tortorelli, il bimbo di Matera con malattia di Niemann-Pick A, si sta profilando la prospettiva di "eutanasia passiva dovuta alla interruzione volontaria" della somministrazione del trattamento Stamina da parte dei medici degli Spedali Civili di Brescia "che per due anni hanno invece praticato le infusioni sul mio bambino, portandolo alla sopravvivenza dei 7 anni, unico al mondo ad arrivare a questa età". Lo scrive la mamma del bambino in una lettera aperta rivolta al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. La missiva, firmata 'La mamma di Daniele', si chiude con un post scriptum: "Non contattatemi, se non per portare Daniele a continuare la sopravvivenza con le infusioni".
La lettera porta la data di oggi ed è stata diffusa da Io Cambio, movimento politico con cui il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, si è candidato alle elezioni Europee. E' "grazie" alle Istituzioni, ai clinici e ai vertici dell'ospedale lombardo, accusa la firmataria, se "il mio Daniele in questi ultimi 14 mesi di interruzione della terapia ha intrapreso la strada in discesa della malattia", con "una drastica riduzione delle piastrine ed altri valori ematici settimana per settimana, come hanno potuto constatare i medici del pronto soccorso pediatrico di Brescia nella giornata del 5 maggio". E "a nulla è valso l'avere in mano un provvedimento del giudice di Matera, dove si intima agli Spedali Civili la immediata prosecuzione senza alcun indugio del trattamento con cellule staminali secondo la metodica Stamina".
Per l'avvocato Agostino D'Antuoni, segretario nazionale di Io Cambio, "il comportamento dei medici degli Spedali Civili di Brescia, se dovessimo perdere la vita di qualche bambino, porterebbe per tutti i responsabili, anche a livello istituzionale, l'accusa di omicidio".
