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Moda: climber Greenpeace scalano sede Mammut contro uso sostanze pericolose

17 febbraio 2016 | 13.28
LETTURA: 3 minuti

Flurin Bertschinger/Ex-Pres
Flurin Bertschinger/Ex-Pres

Oltre 15 attivisti di Greenpeace provenienti da sei Paesi europei hanno scalato questa mattina il quartier generale di Mammut, nota azienda dell'outdoor, a Seon in Svizzera. Gli attivisti hanno installato in aria un vero e proprio tavolo per le negoziazioni, invitando l'amministratore delegato Rolf Schmid a sottoscrivere un impegno detox sull'eliminazione dei Pfc e di tutte le sostanze tossiche dalla filiera produttiva e dai prodotti.

All'ingresso degli uffici Greenpeace ha realizzato una mostra per spiegare ai dipendenti di Mammut la pericolosità dei Pfc impiegati dall'azienda. "Invitiamo i dipendenti di Mammut - ha detto Julia Bangerter, campagna Detox di Greenpeace Svizzera - a bersi un caffè con noi per parlare di come possono eliminare i Pfc. Mammut deve diventare un vero leader di detox e passare dalle chiacchiere alla presa di responsabilità rispetto al proprio impatto sull'ambiente e la salute. I Pfc non hanno posto in natura, nel cibo, nell’acqua che beviamo e in un’azienda responsabile verso l’ambiente".

Oltre 130mila appassionati dell’outdoor di tutto il mondo hanno scritto a Mammut chiedendole di eliminare i Pfc e centinaia di volontari di Greenpeace hanno visitato i suoi negozi in Europa e Asia chiedendole di diventare un leader detox. Sul proprio sito, Mammut assicura di usare i Pfc "con attenzione e solo quando assolutamente necessari", ma il rapporto di Greenpeace pubblicato a gennaio, 'Tracce nascoste nell’outdoor', in cui sono stati analizzati numerosi capi outdoor mostra un'altra realtà.

Una delle maggiori concentrazioni di Pfoa, un Pfc a catena lunga collegato a numerose patologie e malattie gravi come il cancro, è stata rilevata in un paio di scarpe e in uno zaino della marca Mammut. Anche giacche, pantaloni, un sacco a pelo e una corda della ditta svizzera contenevano Pfc. Che si possa fare a meno di queste sostanze pericolose lo dimostra la recente impresa dell'alpinista italiano David Bacci, che ha scalato due vette impegnative in Patagonia, Cerro Torre e Fitz Roy, con abbigliamento senza Pfc.

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