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Camera: 500 studenti parlamentari per un giorno

22 maggio 2017 | 17.47
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Studenti parlamentari
Studenti parlamentari

Due disegni di legge per arginare il fenomeno delle fake news sui social media e per avviare politiche di accoglienza e integrazione dei richiedenti asilo. Si è conclusa questo pomeriggio, presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, la IV edizione del progetto 'Democracy', organizzato dall’Associazione Diplomatici, che ha visto circa 500 studenti delle scuole superiori e delle Università impegnati nella simulazione dei lavori parlamentari.

I ragazzi, provenienti da tutta Italia e d’età compresa tra i 14 e i 25 anni, si sono riuniti venerdì scorso a Roma. Due i gruppi ai quali sono stati affidati altrettanti temi specifici: politiche relative all’accoglienza di richiedenti asilo, per gli studenti delle scuole superiori; iniziative per arginare il fenomeno delle fake news sui social media, per gli studenti universitari.

Divisi in macro gruppi, i ragazzi hanno trascorso il week end romano all’Università europea di Roma studiando carte, regolamenti e codici. Al termine dei tre giorni, ogni gruppo ha prodotto due proposte di legge che, questa mattina, sono state discusse e votate.

La proposta di legge sul tema dell’accoglienza di immigrati richiedenti asilo, che ha ottenuto il maggior numero di voti è stata quella del Gruppo 'Partito d’Unità Nazionale'. Questi i punti salienti: obbligo del processo di identificazione, analisi cliniche entro 4 giorni dall’arrivo, iscrizione al SSN, mediazione culturale per la conoscenza dei propri diritti e doveri; protocolli specifici per integrare formazione e lavoro; vitto e alloggio per i regolari; riconoscimento del titolo di laurea ottenuto nel Paese di provenienza.

Quanto alle iniziative da porre in essere per arginare il fenomeno delle fake news sui social media, ad avere la meglio è stato il Gruppo 'Cultura e libertab', la cui proposta prevede programmi specifici di alfabetizzazione digitale per le suole- sia insegnanti che studenti – algoritmi specifici per l’analisi dell’attendibilità della fonte; progetti di crowdfunding in rete per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema; stanziamento di un fondo specifico presso il Ministero degli interni per la lotta al fenomeno delle fake news e la valutazione delle misure intraprese; individuazione di una soglia di attendibilità, con tanto di bollino, per le testate on line non registrate.

"Venticinque anni fa venivano uccisi dalla mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che non erano eroi, ma persone normali che avevano scelto una vita professionale chiara, netta e che, nella loro azione quotidiana, si sono imbattuti nella mafia. Persone normali, che sono morte per fare il loro dovere", ha detto Claudio Corbino, presidente dell’Associazione Diplomatici.

"L’insegnamento che resta - continua Corbino - è quello di fare il proprio dovere: se siamo qui è per senso di responsabilità verso noi stessi e questo è l’anticamera dell’impegno politico e sociale. State compiendo il vostro dovere di cittadini e di persone intente a cambiare qualcosa. C’è sempre una strada in salita, che è quella del diritto, e una strada in discesa che è quella dell’interesse personale, ma è dalla prima che nasce il cambiamento”.

“La nuova informazione conferma quella che fu l’intuizione di Marshall McLuhan, che diceva che il mezzo è il messaggio. Oggi le fake news hanno impatto tremendamente importante sul modo in cui si prendono le decisioni politiche, ad esempio su come gli elettori votano", ha detto Salvatore Carrubba, presidente Future Leader Society. "Le post verità - prosegue - sono il tradimento di ciò che è la ricerca della verità e trovano un’area sempre pronta ad assorbire la verità desiderata. Di fronte a ciò non ci sono responsabili perché le notizie rispondono a Google e Facebook che, però non sono editori, ma contenitori. Oggi più che mai è necessaria una maggiore responsabilità e consapevolezza affinché dietro ogni innovazione ci siano regole, e perché le nuove idee corrispondano a una visione del mondo basata su libertà e pluralismo”.

“Il problema dell’immigrazione ha sicuramente un aspetto emergenziale che si può gestire attraverso accordi con Paesi limitrofi attraverso l’Europa", ha commentato Giuseppe Scognamiglio, direttore della rivista Eastwest. "Altro è il problema strutturale, che ha bisogno di ben altri strumenti, come ad esempio iniziative di investimento nei paesi d’origine che migliorino le condizioni di vita, di mediazione o d’investimento infrastrutturale. Il fenomeno migratorio non potrà forse mai essere annullato, anche perché ha in sé dinamiche positive che nascono dal confronto. Ma la gestione dei flussi è indispensabile ed è un dovere di tutta la comunità internazionale”, conclude.

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