(Aki) - Meriam Yahia Ibrahim, la cui condanna a morte in primo grado per apostasia e' stata annullata dalla Corte d'appello, "potra' lasciare presto il Paese, quando saranno terminate le procedure per il rilascio del suo passaporto sudanese". Lo riferiscono ad Aki-Adnkronos International fonti del governo di Khartoum, che chiedono l'anonimato non essendo autorizzate a parlare del caso con i media. Secondo le fonti, "la donna aveva insistito per avere un documento in cui appare come Meriam e non Abarar (il nome islamico, secondo le autorita' sudanesi, ndr), ma il nome Meriam non risulta in nessuno documento ufficialie della donna, dal certificato di nascita fino alla laurea in medicina".
"Lo stato di fermo attuale terminera' con l'arrivo di una garante (un cittadino sudanese che lavora all'ambasciata Usa a Khartoum, ndr)", precisano le fonti. Meriam e' stata fermata dalle autorita' sudanesi dopo la scoperta di "documenti irregolari" in mano alla donna all'aeroporto di Khartoum, ovvero un documento di viaggio di emergenza rilasciato dall'ambasciata del Sud Sudan e un visto per gli Stati Uniti.
In precedenza, il presidente dell'ong Italians for Darfur, Antonella Napoli, aveva annunciato via Facebook che "le autorita' sudanesi hanno rilasciato Meriam", spiegando che la conferma e' arrivata dagli attivisti di Sudan Change Now.