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Terrorismo: Maddalena, Stato deve sapere chi e dove sono persone, ok a dna e impronte

24 gennaio 2015 | 11.44
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"Lo Stato deve poter sapere chi e dove sono le persone presenti sul territorio, quale che sia la fede religiosa, la nazionalità originaria, l'attività lavorativa, gli orientamenti politici e culturali". Bisogna accettare qualche limitazione della libertà personale per combattere il terrorismo secondo il procuratore generale di Torino, Marcello Maddalena.

Nel suo intervento per l'inaugurazione dell'anno giudiziario oggi, il procuratore ha definito il terrorismo "una barbarie" che "va combattuta: con le nostre armi. Senza trasformare il nostro Stato in uno stato di polizia. Secondo le regole della democrazia e della civiltà".

E per contrastare il terrorismo "è mia convinzione che qualcosa si può e si deve fare, anche a costo di dover tutti sopportare qualche limitazione a quelli che consideriamo diritti fondamentali della persona umana". Infatti "più dati certi possiede, per lo Stato meglio è. Parlo di dati oggettivi, certi, inconfutabili -ha sottolineato Maddalena - come ad esempio quelli relativi al Dna e alle impronte digitali. E se questi dati li si posseggono correttamente, non riesco a capire perché a quei fini di prevenzione e repressione penale, non li si possa utilizzare".

Secondo Maddalena "già in assoluto invocare la privacy mi sembra fuori luogo; invocarla poi in questo momento mi sembra privo di ogni ragionevolezza e di ogni senso dello Stato".

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