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Tre milioni di italiani fanno flop sotto le lenzuola, l'App dell'amore misura il rischio

11 ottobre 2015 | 11.04
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(Foto Infophoto) - INFOPHOTO
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Tre milioni di uomini italiani fanno 'flop' sotto le lenzuola, ma più di 2 su 3 non si curano. O perché non percepiscono il problema come una malattia, oppure perché preferiscono non affrontarlo o non sanno come farlo. Per aiutarli a capire e orientarli arriva la prima App dell'amore: grazie a un test in 6 domande permette di misurare il rischio di soffrire di impotenza, scoprendo se è il caso di chiedere aiuto all'esperto per una diagnosi vera e propria e un trattamento mirato. La nuova applicazione si chiama 'Disfunzione erettile - Autovalutati' ed è fra le novità presentate a Riccione all'88esimo Congresso nazionale della Siu, la Società italiana di urologia.

Sviluppata dalla Siu con un grant educazionale di Menarini, l'App è scaricabile gratuitamente da Google Play e App Store o dal sito www.siu.it. Offre informazioni scientifiche sulla disfuzione erettile, le possibili cause e i farmaci per curarla; elenca e localizza città per città (indirizzo, numero di telefono e mappa) i circa 300 centri pubblici italiani specializzati ai quali rivolgersi per ricevere diagnosi e terapie 'doc', e propone "uno strumento per una valutazione ripetibile e affidabile, la più rispondente possibile alle reali probabilità di malattia", assicura il segretario generale della Siu, Vincenzo Mirone.

I 6 quesiti del test 'a bollino Siu' indagano sulla qualità dell'attività sessuale maschile nelle ultime 4 settimane e in particolare sulla 'tenuta' della performance, producendo un punteggio da 1 a 30 tradotto in semaforo: rosso (disfunzione erettile grave o moderata), giallo (lieve) o verde (funzione erettile normale). In generale, se il risultato è pari o inferiore a 25 punti l'applicazione suggerisce di consultate il centro di andro-urologia più vicino. "Non si tratta di una diagnosi - tiene a precisare Mirone - bensì di un'indicazione di probabilità che va approfondita nelle sedi opportune".

"La nostra intenzione non è spingere all'autodiagnosi né bypassare il medico - sottolinea l'urologo - L'obiettivo è aumentare la consapevolezza di una condizione che può essere molto insidiosa. Spesso è associata ad altri disturbi sessuali come l'eiaculazione precoce", il problema intimo maschile più diffuso con 4 milioni di 'amanti speedy' solo in Italia.

Non solo. "La disfunzione erettile - ribadisce Mirone - può essere una prima spia di malattie organiche che non hanno ancora dato sintomi: ipertensione, diabete, sindrome metabolica, rischio di infarto e ictus. Molte volte, infatti, una patologia cardiovascolare può colpire per primi i piccoli vasi del pene e solo dopo arrivare alle 'autostrade' del cuore e del cervello".

Conoscere e riconoscere l'impotenza, dunque, può anche salvare la vita. Eppure "oggi la maggior parte di chi soffre di disfunzione erettile - prosegue il segretario della Siu - o fa finta di niente o si autotratta". Se da un lato meno di un terzo dei pazienti si cura (800-900 mila), dall'altro "il 50% di chi utilizza le cosiddette pillole dell'amore le abbandona dopo la prima somministrazione. E' un grave errore perché solo dopo 8-10 somministrazioni questi farmaci vanno a regime, cioè raggiungono il top della loro efficacia riducendo al massimo gli effetti collaterali.

"I farmaci anti-impotenza - ricorda Mirone - inibiscono l'enzima fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE-5), aiutando i vasi sanguigni del pene a dilatarsi e aumentando quindi l'afflusso di sangue alla base dell'erezione. Sono efficaci e sicuri, ma per non rischiare uno shock ipotensivo non vanno assunti insieme ai nitroderivati contro l'angina".

Sildenafil, vardenafil, tadalafil e avanafil: questi i nomi delle 4 pillole dell'amore in ordine di comparsa sul mercato. "Il loro effetto, inteso come il periodo durante il quale dopo l'assunzione è possibile avere un rapporto sessuale aiutato dal farmaco - puntualizza l'urologo - va da un minimo di 4-6 ore (sildenafil e vardenafil) a un massimo di 36 (tadalafil), passando per le 8 ore dell'avanafil". Quest'ultimo "è made in Italy e presenta il minor carico di effetti collaterali - sottolinea Mirone - E' sicuro ed efficace anche alla dose massima di 200 milligrammi, e insieme al tadalafil è anche quello che sopporta meglio l'interferenza del cibo".

Mal di testa, rossore in viso, dolori muscolari posteriori, visione blu nel caso dell'apripista Viagra ("Non per il colore della pillola - spiega l'esperto - bensì per un effetto sulla capacità della retina di filtrare la luce") sono gli eventi avversi più comuni dei primi arrivati fra questi medicinali. "Tutti possono essere assunti al bisogno, ossia in previsione di un rapporto sessuale, oppure cronicamente per tutte le sere a dosaggi più bassi. Infatti - conclude Mirone - mentre in caso di disfunzione erettile di origine psicogena, quando il paziente riacquista autostima la terapia si può sospendere, se il disturbo è di natura organica il trattamento è a vita e l'assunzione cronica permette una vera e propria riabiliazione: è un po' come mandare 'in palestra' l'organo genitale maschile, come fargli fare una ginnastica rieducativa".

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