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Truffa sui lavoratori stranieri nei circhi, arresti

05 dicembre 2015 | 08.44
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Non si ferma l'indagine della Procura di Palermo sulla truffa organizzata da impresari di circhi, con la complicità di dipendenti regionali, per favorire, in cambio di denaro, l'arrivo di immigrati sul territorio italiano. Questa volta a finire in carcere sono i presunti vertici dell'organizzazione.

La Polizia di Stato sta eseguendo in diverse città italiane 10 misure emesse dal Gip del Tribunale di Palermo, Agostino Gristina, nell’ambito di una operazione nel mondo circense che, già nelle scorse settimane, aveva portato alla luce un’associazione internazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nel territorio nazionale di cittadini, provenienti prevalentemente dall’India, dal Pakistan e dal Bangladesh. Alla medesima associazione sono stati contestati anche i reati di corruzione di pubblici ufficiali, falso materiale ed ideologico, tutti strumentali al perseguimento dei loro fini.

"Le indagini hanno portato alla luce un’associazione di italiani e stranieri, tutt’ora operante, responsabile di favoreggiamento all’immigrazione clandestina - dicono gli inquirenti - In particolare, l'organizzazione, dietro pagamento di diverse migliaia di euro, ha garantito a centinaia di cittadini indiani, pakistani e bengalesi di entrare in Italia tramite la concessione di un visto d’ingresso per ragioni di lavoro, ottenuto grazie alla collaborazione di dipendenti corrotti dell’Assessorato Regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. Sono risultati coinvolti almeno 500 soggetti stranieri per un giro d’affari di circa 7 milioni di euro".

Le misure, a carico di 5 cittadini italiani e 5 stranieri, sono 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere, due divieti di espatrio ed un obbligo di presentazione. Questa volta ad essere colpiti dal provvedimento sono alcuni dei vertici dell’organizzazione nei cui confronti era già stato eseguito il fermo emesso dalla Procura di Palermo per gli stessi reati.

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