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Ucraina, Putin: "Russia non ha iniziato guerra, usa forza per finirla"

21 febbraio 2023 | 10.29
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Il presidente russo: "Faremo di tutto per vittoria, abbiamo armi più potenti Occidente"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

"Voglio ripeterlo, loro hanno iniziato la guerra e noi abbiamo usato la forza per fermarla". Vladimir Putin presenta così la sua narrativa sull'attacco all'Ucraina del 24 febbraio scorso nel discorso sullo stato della nazione che sta pronunciando di fronte all'assemblea federale. "Faremo di tutto per la vittoria", ha quindi aggiunto, affermando che la Russia ha progetti di armi "che superano come caratteristiche quelle dell'Occidente". "Ora dobbiamo iniziare la loro produzione in serie nelle nostre fabbriche", ha affermato.

"Non avevamo dubbi", ha proseguito, sul fatto che nel febbraio dello scorso anno "tutto era pronto per un'azione punitiva di Kiev in Donbass". "Tutto questo era completamente contrario ai documenti accettati dal consiglio di Sicurezza nazionale", ha detto ancora Putin il quale ha aperto il suo discorso parlando di "un periodo complicato per il nostro Paese in un momento di drastici cambiamenti nel nostro mondo". "Eventi storici determineranno il futuro del nostro Paese e ciascuno di noi ha un'enorme responsabilità", ha affermato.

"Abbiamo fatto questa mossa un anno fa per difendere le persone che abitavano le nostre terre da sempre che erano sotto minaccia di un regime neonazista ucraino dopo il golpe del 2014", ha sottolineato Putin aggiungendo che, in quella che continua a chiamare "l'operazione speciale" in Ucraina, "passo passo cercheremo di risolvere i problemi, raggiungere gli obiettivi".

"Ucraina e Donbass sono diventati simbolo di menzogne totali", ha dichiarato ancora Putin accusando quindi l'Occidente di tradire "accordi fondamentali" e di fare "dichiarazioni ipocrite". "A partire dal 2014 il Donbass ha difeso il suo diritto di vivere sulla propria terra, parlare la propria lingua,non si è arreso nella situazione di assedio di odio da parte del regime di Kiev: il Donbass aspettava l'aiuto della Russia", ha sottolineato il presidente russo sostenendo che la Russia prima dell'inizio della guerra "ha cercato di fare il possibile per risolvere il problema pacificamente, negoziando una via pacifica per uscire da questo conflitto, ma dietro le nostre spalle è stato preparato uno scenario molto diverso".

"Dobbiamo difendere i nostri figli, i nostri bambini dal degrado dell'Occidente che cercherà di distruggere la nostra società", ha detto ancora Putin che ha puntato il dito contro la "catastrofe spirituale dell'Occidente" dove "persino la pedofilia viene considerata una cosa normale".

Il presidente russo ha affrontato poi la questione dei matrimoni gay: "Questo va bene, si tratta di adulti, noi siamo tolleranti su questo in Russia", ha detto rivendicando però che "la famiglia è l'unione tra un uomo ed una donna", come viene sancito "dai testi sacri di ogni religione"."

Ma l'Occidente mette in dubbio i testi sacri", ha aggiunto scagliandosi contro la nuove decisioni della chiesa anglicana sulla possibilità di considerare Dio di genere neutro. "Dobbiamo proteggere i nostri bambini da degrado e degenerazione e lo faremo", ha concluso.

"Vorrei esprimere una speciale gratitudine ai cittadini delle regioni di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia. Voi stessi avete determinato il vostro futuro. Avete fatto la vostra scelta nonostante le minacce terroristiche dei nazisti. Accanto a voi erano in corso azioni militari e avete fatto la scelta di stare insieme alla Russia. Per stare insieme alla vostra patria", ha dichiarato ancora annunciando che "la Russia sospende la sua partecipazione dallo Start", il trattato sul controllo delle armi nucleari tra Washington e Mosca.

L'Occidente ha punito se stesso con le sanzioni alla Russia secondo Putin: "Ha dato il via a un'aggressione non solo militare e di informazione, ma anche economica" nei confronti della Russia. "I promotori delle sanzioni stanno punendo se stessi", ha aggiunto. "Hanno provocato un aumento dei prezzi nei loro stessi paesi, la chiusura di fabbriche, il collasso del settore energetico e dicono ai loro cittadini che sono i russi quelli da biasimare".

"La Russia risponderà a ogni sfida - ha concluso - perché siamo un unico Paese, un popolo unito. Siamo fiduciosi nella nostra potenza, la verità è con noi".

Il discorso sullo stato della nazione del presidente russo è durato 1 ora e 45 minuti. L'ultima volta che Putin aveva tenuto il discorso presidenziale sullo stato della Federazione è stato nel mese di aprile 2021, ricorda la Tass. Il format dell'evento di oggi non prevede la presenza di ospiti stranieri ed è rivolto al pubblico nazionale. Tra il migliaio di invitati, legislatori e senatori, membri del governo, alti funzionari dell'amministrazione presidenziale, capi dell'ufficio del procuratore generale, membri di corti costituzionali e supreme, capi di regioni, esponenti religiosi. Quest'anno, anche partecipanti all'"operazione militare speciale", si legge. Per quanto riguarda i media, il Cremlino ha deciso di invitare "solo giornalisti russi e giornalisti di paesi amici".

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