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Lavoro: Uil, nel 2013 crisi ha toccato 13 mln persone (+42% su 2008)

16 luglio 2014 | 12.57
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Presentato il rapporto dal titolo 'No Pil? No Jobs', che evidenzia anche divari regionali.

Lavoro: Uil, nel 2013 crisi ha toccato 13 mln persone (+42% su 2008)

Nel 2013 una persona su 3 in età lavorativa ha sperimentato difficoltà sul lavoro, sotto forma di sofferenza e insicurezza. Si tratta di quasi 13 milioni di donne e uomini (+42,6% sul 2008) che hanno un lavoro instabile, che hanno subito una riduzione di orario o lo hanno perso. Lo afferma la Uil nel rapporto dal titolo 'No Pil? No Jobs', in cui si ricorda come dall'inizio della crisi siano andati persi un milione di posti di cui oltre 567 mila di lavoratori dipendenti.

In dettaglio, segnala la Uil, nel solo 2013, 4,2 milioni di persone hanno vissuto l'esperienza degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione, mobilità, Aspi e mini Aspi), con un aumento del 57% rispetto al 2008 (1,5 milioni di persone in più); 3,1 milioni di persone sono alla ricerca attiva di un posto di lavoro, in aumento dell'83,8% rispetto al 2008 (1,4 milioni di persone in più); 1,8 milioni sono le persone che, rassegnate, un lavoro neanche lo cercano. È aumentato, inoltre, il ricorso al part-time involontario (70,1% in più), con circa 500 mila persone coinvolte; 2,2 milioni di persone hanno un lavoro a termine; infine oltre 1 milione di persone ha un contratto di lavoro non subordinato (collaborazioni, buoni lavoro, tirocini), ma che in realtà nasconde rapporti di lavoro dipendente. A questi andrebbero aggiunti ulteriori 400 mila persone che, pur lavorando con partita Iva, svolgono di fatto lavoro subordinato.

La sofferenza, tuttavia, ricorda il rapporto Uil, non si misura soltanto con la quantità ma, anche, con la qualità del lavoro e delle retribuzioni. Anche il reddito medio da lavoro dipendente e assimilato segna il passo in questo periodo, ed è un ulteriore parametro indicativo dello stato di salute del nostro sistema produttivo. Si è passati dagli oltre 21,1 milioni di contribuenti del 2008 ai 20,8 milioni del 2013; il reddito medio imponibile è passato dai 19.640 euro del 2008 ai 20.282 euro del 2013, crescendo molto al di sotto dell'indice dei prezzi al consumo.

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