Parlare al posto di qualcun altro. Parlare e prendere la voce di un altro. Nella letteratura e nella religione, ma anche nella politica, e in tanti altri comportamenti umani studiati dall'antropologia ci sono infiniti casi in cui la voce è lo strumento attraverso il quale l'individuo cambia la propria identità tramite la parola, in una sorta di sdoppiamento. E proprio sull'approfondimento di questi fenomeni molto presenti anche nella cultura classica greca e latina si incentrano le due giornate di studi dal titolo ''Prestare la voce'', che si terranno all'Università di Siena venerdi' 21 e sabato 22 febbraio prossimi, organizzate dal Centro Antropologia e Mondo Antico, diretto da Maurizio Bettini, in collaborazione con la Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica del ministero dell'Università e della ricerca scientifica.
Dalla magia alle statue, dagli oracoli al sogno, dal tribunale al teatro, gli studiosi che parteciperanno alle due giornate analizzeranno numerosi aspetti culturali legati alla classicità, facendo anche emergere una continuità con la cultura contemporanea dell'Occidente e non solo.
Carlo Severi, Giulio Guidorizzi, Carmine Pisano, Tommaso Braccini, Donatella Puliga, Carlo Brillante, Giuseppe Pucci, Luigi Spina confronteranno il proprio pensiero anche con l'esperienza di giovani che fanno teatro, come Francesco Puccio e Carlo Bernardini, e di chi è impegnato nella scrittura e nel cinema, come Umberto Contarello, tra l'altro sceneggiatore del recente film La grande bellezza. I lavori della prima giornata (presso l'auditorium Collegio Santa Chiara, via Val di Montone 1- Siena) saranno aperti da Carmela Palumbo, direttore generale del Miur (Ordinamenti scolastici e autonomia scolastica). La seconda giornata si terrà nell'aula Magna di via Fieravecchia, 19.
