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Usa, giornalista muore per H1N1 e meningite

29 dicembre 2018 | 16.15
LETTURA: 3 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Si è ammalata improvvisamente ed è morta per le conseguenze del virus dell'influenza suina, H1N1, e per la meningite la giornalista americana di 26 anni Bre Payton, che collaborava con la rivista conservatrice 'The Federalist' e con FoxNews. I colleghi ricordano che solo pochi giorni fa la ragazza è stata in televisione. Bre si trovava in California per presentare uno show su One America News Network e mercoledì aveva detto ai suoi followers su Twitter di seguirla in tv quella sera stessa. La mattina seguente è stata trovata priva di conoscenza e quasi impossibilitata a respirare da un'amica. Ricoverata d'urgenza, i medici le hanno fatti tutti i test, stabilendo che la giovane aveva contratto l'influenza suina e probabilmente anche la meningite.

"Non abbiamo tutti gli elementi necessari per valutare il caso della morte della giovane giornalista. Non sappiamo se avesse fattori di rischio, per esempio. Ma la morte di una ragazza di 26 anni, nel caso di una persona sana, per complicanze in un'influenza da H1N1 è sicuramente un evento eccezionale e raro" spiega all'Adnkronos Salute Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità.

"L'H1N1 è un virus noto. Il responsabile della pandemia 2009, la cosidetta 'suina' - prosegue l'esperto -. Da allora è divenuto un normale virus stagionale: né più buono né più cattivo. Sappiamo che, a differenza di altri, in genere colpisce poco gli anziani. Colpisce di più i giovani, oltre che le persone con malattie predisponenti: obesi, persone con alcune patologie croniche, fumatori, donne in gravidanza. Ma si tratta anche di un patogeno che, in Italia, circola praticamente da 10 anni, assolutamente sotto controllo. Diverse persone l'hanno contratto nel tempo e quindi sono immuni. Molti, inoltre, si sono vaccinati e le formulazioni vaccinali sono attive contro questo patogeno".

Insomma, non c'è da preoccuparsi. "In generale - conclude Rezza - quest'anno l'epidemia influenzale sembra andare a rilento. Per avere una visione più chiara dovremmo aspettare il rientro a scuola dopo le vacanze. Normalmente il picco coincide infatti con questo periodo", conclude l'esperto.

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