I campioni verranno inviati all'Fbi. I risultati verranno inseriti nel database usato dalle forze di sicurezza per identificare i criminali
Il governo americano ha proposto di raccogliere campioni di Dna fra i migranti e i richiedenti asilo senza documenti detenuti dai funzionari dell'immigrazione. Secondo la proposta illustrata dal vice ministro della Giustizia Jeffrey Rosen, che è già stata criticata dalle associazioni per i diritti civili, i campioni verranno inviati all'Fbi. I risultati dei test verranno inseriti nel database usato dalle forze di sicurezza per identificare i criminali. "La proposta di cambiamento delle regole aiuterà a salvare vite e a portare criminali davanti alla giustizia", ha affermato Rosen.
Al momento, le autorità americane prelevano campioni di Dna ai migranti solo quando questi vengono giudicati davanti a tribunali federali per reati penali. Il dipartimento di Giustizia potrà avviare un programma pilota, una volta trascorsi 20 giorni dalla presentazione della proposta, durante i quali verranno raccolti commenti del pubblico.
Diverse organizzazioni per i diritti civili hanno già criticato il provvedimento, di cui si era cominciato a parlare ai primi di ottobre. "La raccolta forzata di campioni di Dna solleva gravi preoccupazioni per la privacy e le libertà civili oltre a mancare di giustificazione. Questo tipo di raccolta di massa altera l'obiettivo della raccolta del Dna che passa da quello per le indagini criminali alla sorveglianza di massa", ha detto la storica associazione per i diritti civili Aclu lo scorso 2 ottobre.