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Usare i fondi europei per rilanciare il Sud

04 luglio 2014 | 18.06
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busta n.508
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"Per rilanciare l'economia del Mezzogiorno è necessario rendere efficace l'utilizzo dei Fondi Europei 2014-2020, migliorando la capacità progettuale della Pubblica Amministrazione e semplificando radicalmente le procedure burocratiche. Inoltre, appare necessario sottrarre al calcolo del Patto di Stabilità il cofinanziamento statale e regionale dei Fondi, per evitare che si blocchino e vadano restituiti perché non spesi". Lo ha scritto Pietro Russo, presidente di Confcommercio Imprese per l'Italia della Provincia di Napoli, in una lettera inviata a tutti gli europarlamentari italiani eletti nella circoscrizione Sud, allo scopo di evidenziare le priorità del mondo delle piccole e medie imprese in relazione alle politiche europee ed alle azioni per il superamento della crisi e lo sviluppo del Meridione.

"Gli interventi da realizzare - ha continuato Russo - devono concentrarsi sulla riqualificazione dei centri urbani e del tessuto delle imprese commerciali, sull'ammodernamento infrastrutturale, sulle bonifiche ambientali, sul sostegno al credito, all'innovazione e all'imprenditorialità giovanile. Inoltre, bisognerebbe escludere gli investimenti effettuati con i fondi strutturali dal computo del deficit di bilancio, come suggerito dal Manifesto per l'Europa promosso dalla Confcommercio nazionale".

E ancora, puntare sul turismo e sul terziario, mediante "una riqualificazione programmata delle infrastrutture di trasporto, dell'ambiente e dei beni culturali sostenuta con Fondi Europei; la realizzazione di una programmazione coordinata a livello nazionale e regionale della promozione turistica, per non disperdere gli investimenti in mille rivoli; la definizione a livello europeo di linee guida per interventi di valorizzazione del commercio di vicinato, ripartendo dalla Risoluzione del Parlamento Europeo del 2011 su un commercio al dettaglio più efficace e più equo".

Inoltre, spiega il numero uno di Confcommercio Napoli, "appare fondamentale rilanciare le vie del mare, attraverso un Piano portuale del Mezzogiorno, da programmare in coerenza e ad integrazione delle politiche europee per i trasporti e la logistica, che sia capace di unire le forze e le potenzialità dei vari porti del Sud Italia, di individuare le linee di sviluppo comuni e quelle più idonee per i singoli porti, in modo da ''fare sistema'' ed accrescere la propria concorrenzialità rispetto agli altri sistemi portuali del Mediterraneo. In quest'ottica, bisogna impegnarsi a consentire la realizzazione completa del Grande Progetto Porto di Napoli, anche oltre il termine fissato del 31 dicembre 2014 per la conclusione degli investimenti".

Infine, conclude Russo, "bisogna sviluppare i poli fieristici del Mezzogiorno, obiettivo strategico di primaria importanza per il rilancio complessivo del Sud, dato il loro ruolo fondamentale tanto per il turismo congressuale e d'affari, quanto per il settore dell'export. Tale rilancio dovrà essere facilitato da apposite politiche di sviluppo interregionale adottate in sede europea, e da una strategia comunitaria che metta in rete i poli fieristici nazionali per farli agire come un unico attrattore verso il resto del mondo".

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