Dopo l'emergenza coronavirus, con l'estate alle porte, le oasi Wwf diventano una delle mete per vacanze made in Italy. Ogni regione italiana offre una serie di destinazioni, descritte anche nel Libro delle Oasi.
In particolare, in Basilicata, il Wwf è riuscito a proteggere dalla speculazione edilizia e dalla caccia 1476 ettari di natura. Le prima è stata l’Oasi Pantano del Pignola nata nel 1988 e l’ultima è l’Oasi Bosco di Policoro istituita nel 1995.
Le specie protagoniste delle Oasi della Basilicata sono le 2000 specie di coleotteri, tra cui la rara Rosalia alpina, e 170 specie di uccelli che vivono nella giungla costiera dell'Oasi del Bosco di Policoro, la tartaruga marina che viene curata nel Centro di Recupero per Animali Selvatici della medesima Oasi, il capovaccaio che vive in una delle rare zone umide dell'Appennino centrale: l'Oasi Pantano di Pignola.
L'Oasi del Lago di San Giuliano è una delle più importanti zone umide della Basilicata.