L'augurio della rockstar ai cantanti in gara: ''Siamo convinti del loro 'sogno italiano''
"Il mio augurio a tutti coloro che salgono su quel palco e che, gara o non gara, siano così convinti del loro 'sogno italiano'....da convincere tutto il mondo''. Alla vigilia della prima serata del Festival di Sanremo 2021 Vasco Rossi, sulle sue storie di Instagram, rende omaggio alla kermesse canora attraverso un suo 'diario-ricordo' corredato da una serie di foto e video dove racconta, attraverso le sue stesse parole, i motivi che lo hanno spinto a partecipare al festival di Sanremo, prima nel 1982 con 'Vado al massimo' e poi l'anno successivo con 'Vita spericolata'. Un racconto commovente che è anche un omaggio alla musica e all'importanza che ha avuto per lui fin dalla sua infanzia: ''La musica è una delle cose che rende la vita più sopportabile, nella mia è entrata direi da subito, da quando ero piccolo e mia madre, ragazza molto vivace, mi faceva ascoltare le canzoni di Sanremo, per poi farmele ricantare a casa dei nonni. Mi sarei accontentato di vivere suonando. Il fatto di essere riuscito a toccare il cuore della gente è una delle più grandi soddisfazioni possibili'', scrive nella didascalia che correda due sue foto da bambino.
"Io fin da quando ero bambino mi ricordo che mia mamma che amava molto la musica e che cantava sempre le canzoni in casa, mi portava a vedere il festival di Sanremo nell'unico bar del paese, dove c'era l'unica televisione -racconta commosso Vasco nelle storie di Instagram mentre scorrono le immagini in bianco e nero di lui da bambino- mi ricordo che uscivano dei librettini con i testi delle nuove canzoni e ogni tanto mia mamma mi faceva salire sulla sedia e diceva: 'Dai Vasco cantaci la canzoncina che hai imparato di Sanremo'''. Sulla sua prima partecipazione al festival di Sanremo con 'Vado al massimo' nel 1982, brano con cui si piazzò all'ultimo posto della classifica della serata finale Vasco ricorda: ''Volevo andare a Sanremo, volevo colpire il pubblico in positivo e in negativo, volevo fare il matto. Andavo là a fare una provocazione perché la cosa più importante che devi fare al festival di Sanremo è farti notare. Vado lì e dico: 'Vedrai che quelli che lo guardano per ridere si divertono e quelli che lo guardano sul serio rimangono scioccati'. Tutti gli altri cantanti mi guardavano come fossi un matto''.
Parlando di 'Vita spericolata', il secondo brano che il Blasco portò al festival di Sanremo l'anno successivo e che si classificò al penultimo posto, continua: ''Ho detto: 'Questa è la canzone della mia vita quella che voglio andare cantare al festival di Sanremo proprio tra quel pubblico e cantargli: 'voglio una vita maleducata di quelle vite fatte così'''. Poi il 'diario-ricordo' prosegue con uno stralcio video della sua partecipazione a Sanremo 2005 come ospite mentre canta 'Un senso' e dove, accanto all'allora conduttore del festival Paolo Bonolis, disse: 'Vorrei salutare tutti quelli che adesso stanno guardando Sanremo e che domani diranno che non lo guardavano''. Parole che il cantante posta anche sotto il video con accanto un'emoticon per mettere in evidenza l'ironia delle sua parole di allora come a dire: "So che direte la stessa cosa anche quest'anno''.
