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Roma: volontari e operatori in rivolta, gara canili più che legalità è macelleria sociale

27 aprile 2016 | 13.29
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Roma: volontari e operatori in rivolta, gara canili più che legalità è macelleria sociale

La gara indetta dal Comune di Roma per la gestione dei canili di Muratella e di Ponte Marconi con il metodo della “migliore offerta (sconto percentuale) su una base di gara da 129.000 euro al mese" mette a bando un "importo che impedisce la gestione delle migliaia di cani e gatti, molti dei quali non autosufficienti, che entrano tutti gli anni a Muratella (una media di 2.300 animali l’anno, feriti, malati, maltrattati, morsicatori, smarriti)". Lo rimarca l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese (Avcpp), la onlus che dal 1997 gestisce i canili comunali.

"A meno che il Comune di Roma non immagini che il volontariato possa sostituire il personale professionalizzato attualmente impiegato sulla base di una pianta organica decisa dal Comune di Roma stesso nel 2004", spiega Avcpp. Il canile Muratella e il canile Ponte Marconi sono le uniche due strutture comunali rimaste aperte dopo la chiusura della Valle dei Cuccioli e del rifugio Vitinia ex Poverello.

Avcpp, che ha gestito le strutture dopo aver superato 2 licitazioni private e partecipato a tutte le gare indette dal Comune di Roma, spiega senza mezzi termini che, "piuttosto che continuare ad abbassare gli importi a base d’asta, mettendo sul lastrico decine di famiglie e annullando servizi agli animali e ai cittadini, la Roma dei Prefetti dovrebbe nominare l’ennesimo commissario". "Solo in questo modo, il Comune si renderà conto della professionalità e della mole di lavoro che c’è nei canili. E del fatto che l’intero importo affidato al gestore è sempre ed esclusivamente andato al benessere degli animali", avverte.

"La soluzione -proseguono i volontari e gli operatori Avcpp- non può essere affidare ai volontari la gestione quotidiana dei canili comunali (con i rischi che tutto ciò comporta) o nel prendere tutti gli animali e chiuderli nei canili privati convenzionati con aperture al pubblico limitate rispetto ai canili comunali e posizionate fuori Roma, con conseguente elevata riduzione delle possibilità di adozione. In aggiunta, appare davvero improbabile che dei volontari possano gestire il Punto di Primo Soccorso Gatti della Muratella, dove il Comune convoglia tutti i gatti randagi o di colonia feriti, malati o investiti rinvenuti su tutto il territorio comunale, gatti spesso non autosufficienti, che richiedono terapie e manovre, in particolare spremitura della vescica, che solo personale qualificato è in grado di erogare".

"La criminalizzazione dell’ottima gestione dei canili comunali (non un intervento della Magistratura dal 1997) parte da lontano: è dal 2008, dalla giunta Alemanno, che il modello impostato negli anni è stato messo sotto accusa con motivi strumentali. Non potendo dimostrare né ruberie né maltrattamenti né sprechi, si è cercato di incrinare il rapporto di fiducia con la cittadinanza attraverso una campagna scandalistica e diffamatoria, mentre operatori e volontari Avcpp portavano avanti il loro impegno quotidiano, raggiungendo il punto di pareggio tra le entrate degli animali nei canili e le loro uscite, tra adozioni e ricongiungimenti con le famiglie che li avevano smarriti", sottolinea Avcpp.

"E dal 2013, con la giunta Marino, si è dato lo scacco finale, con la chiusura di ben 3 strutture comunali: l’oasi felina Villa Flora ed le strutture di accoglienza per gli animali Valle di Cuccioli e Vitinia ex Poverello e l’indizione di gare pubbliche con importi non congrui con il benessere degli animali e inquinate dalla partecipazione delle cooperative di Mafia Capitale", ricorda.

"Oggi, i commissari prefettizi, dopo aver parlato tanto di legalità e di impossibilità di continuare con le proroghe in attesa dell’espletamento dell’ennesima gara indetta (gara europea), tentano l’ultima carta: una licitazione privata tra associazioni di volontariato con una cifra di partenza ridicola, sperando che qualche onlus voglia assumersi l’onere di mantenere lo standard di benessere cui gli animali di Roma hanno diritto e a cui sono abituati utilizzando pochi operatori e molto volontariato", denunciano i volontari e gli operatori dei canili romani.

"Avcpp continuerà nel suo impegno, a fianco dei suoi volontari e degli operatori. La legge parla chiaro: strutture e animali sono di proprietà del sindaco. E maltrattamento non è solo inferire su di un animale ma anche ometterne le giuste cure. Così è stato dal 1997. Saranno i Prefetti comunali a dimenticare la legge e a mettere a rischio il futuro dei loro animali?", si chiede.

Avcpp ha indetto una conferenza stampa per venerdì 29 aprile, alle ore 10, presso il canile comunale di Muratella, "in vista di un improbabile passaggio di consegne che dovrebbe avvenire dal 1° maggio 2016".

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