Gli animali erano stati trovati tra il 23 e il 24 marzo scorsi nella zona di Villavallelonga, in provincia dell'Aquila. In base alle analisi dell'istituto Zooprofilattico l’elemento tossico utilizzato è l’Aldicarb
Sono state avvelenate con un potente insetticida le dieci volpi trovate morte nel Parco nazionale dell'Abruzzo nella zona di Villavallelonga tra il 23 e il 24 marzo scorsi. Lo rende noto il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Le analisi dell’Istituto Zooprofilattico hanno portato all’individuazione, nel gruppo di carcasse trovate il 23 marzo, dell’elemento tossico utilizzato per avvelenare gli animali: si tratta dell’Aldicarb, appartenente al gruppo dei carbammati, che è stato somministrato, in base a quanto rinvenuto nel contenuto gastrico delle volpi, miscelato a carne.
Questa sostanza, sottolineano dal Parco, è un potente insetticida largamente diffuso in agricoltura e anche per uso domestico, che provoca un grave stato di contrazione spastica di tutta la muscolatura, fino al decesso che avviene in dipendenza della dose assunta, nel giro di 4-6 ore. Il rinvenimento solo di volpi morte, in un raggio abbastanza limitato di territorio, senza coinvolgimento di altre specie, fa pensare che siano state sparse esche in un solo punto proprio per uccidere le volpi.
Le perlustrazioni, che hanno portato al rinvenimento delle carcasse degli animali morti, sono state effettuate a progressivo allargamento del raggio, attuate grazie all’impegno del personale della Sorveglianza del Parco e dagli agenti del Cta-Cfs, poi continuato con l’impiego del nucleo cinofilo antiveleno del Cfs. Al momento si esclude che altri animali siano stati uccisi dal veleno e che le esche siano state gettate in altre porzioni di territorio.
