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Lavoro: Voltolina, bene Renzi su riforme ma no a ritardi

14 luglio 2014 | 12.01
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Il punto di vista di Repubblicadeglistagisti.it.

Lavoro: Voltolina, bene Renzi su riforme ma no a ritardi

"Il merito di Renzi? Aver fatto partire concretamente il percorso delle riforme sul mercato del lavoro. Il rischio è che queste riforme tardino troppo, impantanandosi nei lavori parlamentari, nel fuoco dei veti incrociati e nei labirinti paralizzanti della democrazia. Non è bello che già circolino voci di un rinvio della discussione e del voto sul disegno di legge delega". A tracciare con Labitalia un primo bilancio dell'azione del governo Renzi in tema di occupazione, specialmente giovanile, dal punto di vista di coloro che si affacciano al mondo del lavoro, è Eleonora Voltolina, direttore della testata giornalistica online Repubblicadeglistagisti.it e Articolo36.it, focalizzate proprio su questi temi.

Per quanto riguarda il programma 'Garanzia Giovani', "lì Renzi non ha nessun merito", scherza Voltolina. E spiega: "Perchè l'iniziativa era lì da prima che lui arrivasse, c'erano i fondi europei e all'epoca del governo Letta il ministro Giovannini aveva già cominciato a lavorare per attivarla. Poi c'è stato il cambio della guardia e adesso sta a Poletti gestire questa grande iniziativa, per la quale vengono smossi nel solo biennio 2014-2015 ben un miliardo e mezzo di euro".

"L'importante -avverte - è che si utilizzino questi fondi senza sprechi e con efficacia. Il ministro Poletti ha promesso trasparenza, e infatti ogni settimana sul sito del suo ministero viene pubblicato un report con lo 'stato di avanzamento dei lavori'.

Ma a che punto siamo? "Il numero di giovani che hanno fatto richiesta di accedere alla 'Garanzia Giovani', aggiornato al 10 luglio, è di quasi 120mila. Sembrano tanti, ma in realtà, rispetto alla platea che questa iniziativa si ripropone di colpire, non sono poi così tanti. Inoltre, di questi, solo 14mila sono già stati convocati dai servizi per il lavoro e un numero ancora più piccolo, meno di 6mila, ha già effettuato il primo colloquio di orientamento", riferisce Eleonora Voltolina.

"La macchina, partita il 1° maggio, si muove dunque - sottolinea - un po' a rilento, ed è prevedibile che durante l'estate le procedure rallentino ancor di più. Condivido pienamente la preoccupazione espressa nei giorni scorsi da Dario Di Vico sul 'Corriere della Sera': se il lavoro dei servizi per l'impiego non viene organizzato in maniera efficace, si rischia che ad agosto la 'Garanzia Giovani' resti chiusa per ferie".

"C'è poi il nodo delle opportunità che a questi giovani verranno offerte, e del numero, per ora piuttosto scarso, di aziende che decidono di collaborare, offrendo posti di lavoro, o almeno opportunità di stage al loro interno. Sempre al 10 luglio, le opportunità di lavoro o stage inserite nel sistema 'Garanzia Giovani' erano 5.312, con un coinvolgimento di poche centinaia di aziende. Qui il governo Renzi deve agire, per sbloccare la situazione e coinvolgere il tessuto delle piccole e medie imprese, per ora rimasto ai margini", ribadisce.

Ma 'Garanzia Giovani' non è l'unica preoccupazione. "Il decreto Poletti, a mio avviso, ha un effetto molto marginale, non può essere considerato nemmeno il primo capitolo della riforma del mercato del lavoro", riflette Eleonora Voltolina, che aggiunge: "Ora tutto si gioca sul disegno di legge delega, che è stato discusso in prima battuta in commissione Lavoro al Senato. Il mio auspicio è che esca un testo veramente innovatore".

Su due punti sopratutto si concentra l'auspicio di Voltolina: "Primo, che Renzi mantenga l'impegno preso mesi fa e inserisca nel ddl delega il Codice semplificato del lavoro secondo i principi della flexsecurity. Aveva preso pubblicamente questo impegno, ora non torni indietro", avverte, ricordando anche l'impegno per la "riduzione delle varie forme contrattuali". Il secondo auspicio, prosegue, è "che Renzi dia seguito alla promessa di introdurre una legge sul salario minimo, nella prima stesura del ddl delega viene definito 'compenso orario minimo'".

"Il problema - spiega - è che il testo per ora prevede che sia 'applicabile a tutti i rapporti aventi ad oggetto una prestazione di lavoro subordinato'. Ma un salario minimo per chi ha un lavoro subordinato sarebbe perfettamente inutile, perché in questo caso ci sono già i contratti nazionali di lavoro a porre i minimi salariali. Il salario minimo, sopratutto in Italia, deve essere costruito per tutelare le fasce più deboli di lavoratori, in particolare quelli finti autonomi, parasubordinati, l'esercito di co.co.pro. e co.co.co. e partite Iva monomandatarie e sottopagate. A tutti i parlamentari che hanno a cuore il tema del lavoro - conclude Eleonora Voltolina - chiediamo di lavorare in questo senso, per un allargamento della platea di potenziali beneficiari".

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