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Zegna, leggerezza made in Oasi

20 giugno 2022 | 22.54
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Per lo show all’Oasi Zegna di Trivero il direttore creativo Alessandro Sartori fonde leisurewear e tailoring, tra gli ospiti Marracash

Zegna, leggerezza made in Oasi

Parola d’ordine: leggerezza. E' questo il leitmotiv della collezione tratteggiata da Alessandro Sartori per Zegna, che per la prossima primavera-estate elabora una sintassi che fonde leisurewear e tailoring. Tutto all’insegna della sostenibilità: c'è la camicia realizzata con la carta di recupero, il trench 100% in maglia ma leggerissimo o quello lungo che pesa come una camicia. 51 le uscite, presentate sui tetti del lanificio dell’Oasi Zegna, a Trivero, in provincia di Biella.

 "Da tanti anni pensavamo di fare una sfilata qui - afferma Gildo Zegna, presidente e amministratore delegato del Gruppo Zegna -. Era importante che facessimo conoscere questo ecosistema, che rientra nei nostri valori e si rifà al fondatore. Questo discorso del ripartire da questo territorio naturale, che è 30 volte la dimensione di Central Park di New York ha colpito molto, soprattutto gli americani, sensibili all’ambiente. E' un continuare per la strada nata negli anni ‘30 e spero ci porterà molto lontano". L’intera collezione è all’insegna della leggerezza estrema. Le forme sono morbide e destrutturate, e sfiorano il corpo: giacche con taglio a kimono, cappotti impalpabili, camicie e top che fungono anche da capispalla. I bermuda sono morbidi, i blazer sartoriali si liberano dalla necessità del colletto.

"Leggerezza totale e fluidità sono la chiave della collezione - spiega Sartori dopo lo show -. Stiamo tracciando i materiali fin dalla fibra, lavoriamo su tutti i livelli di sostenibilità. Crediamo nel futuro del tailoring che si sposta nel leisurewear del lusso". Dal lino senza orli smerigliato allo stone washed che dona un effetto opaco e compatto. La trasparenza rafforza la leggerezza. Il terry prende la forma di abiti che abbinano giacche a camicia e pantaloni. Il risultato è fluido e naturale, ottenuto grazie alla giustapposizione di capi. Il pantalone è realizzato in lino al 30% e 70% cachemere, mentre la maglia è usata per le overshirt. La spugna è usata come elemento portante della collezione così come la seta tecnica doppiata e materiali leggeri e tecnici. La maglieria è ingegnerizzata, il focus è su mesh, nylon gommato, lana, terry, pelle gommata e nappa laccata. Il completo maschile è perfetto anche per la donna.

"Lavoriamo solo di sizing – assicura lo stilista – sono capi maschili con taglie più piccole, non stiamo pensando al womenswear ma ci piace l’idea di abiti da uomo indossati anche dalla donna". La filosofia di materiali di recupero e costruzioni sartoriali è un imperativo per Zegna. L’obiettivo importante, dice Gildo Zegna "è arrivare al 50% di tessuti tracciabili nell’arco di qualche anno". La palette dei colori riflette quella dell’Oasi Zegna: dagli accenti di bianco polvere, passando per il crema, il rosa polvere, miele, vicuna, moka, noce, carbone, zolfo e nero. Intarsi elaborati, jacquard e serigrafie movimentano le superfici in tinta unita. Completano i look borse, chunky shoes e i mocassini dalla suola compatta. Tra gli ospiti all’Oasi Zegna fanno capolino Alessandro Piavani, il Ludo della serie di Sky ‘Blocco 181’ e Marracash. (di Federica Mochi)

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