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Clima: Cnr, con robot e droni team scienziati studia ecosistemi polari

01 luglio 2015 | 12.28
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(foto Infophoto)
(foto Infophoto)

Robot e droni per studiare sempre più in dettaglio le conseguenze dei cambiamenti climatici, l'inquinamento ambientale e gli ecosistemi polari. E' quanto hanno realizzato un team di scienziati del Cnr nel corso di una missione svolta da ricercatori dell'Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l'automazione del Cnr alle Isole Svalbard, in Artico. Grazie a suggestivi filmati realizzati con due droni equipaggiati di foto e videocamere, sensori e campionatori, che hanno cattureto immagini, video e dati ambientali, gli scienziati hanno documentato l'uscita di un'imbarcazione Teisten dal porticciolo di Ny-Alesund per recarsi in prossimità del ghiacciaio Kronebreen, in cui il veicolo robotico autonomo semisommergibile Shark, tinto di giallo porta al traino un campionatore di acqua, montato su un trimarano con scafi arancioni. "Mediante un sistema di guida semi-automatico, Shark -spiega il Cnr- è arrivato, addentrandosi in un labirinto di iceberg di piccole e medie dimensioni, sino a toccare il ghiacciaio". "Lungo il percorso sono stati raccolti i dati dalla sonda multi-parametrica montata a bordo del veicolo e 8 bottiglie d'acqua sulle quali saranno condotti esami di tipo micro-batteriologico" riferisce ancora il Cnr.

"Shark è il piccolo robot marino autonomo semi-sommergibile che effettuerà le misurazioni dei parametri ambientali ed i campionamenti di acqua" aveva spiegato Massimo Caccia, direttore dell'Issia-Cnr all'avvio della missione. Il robot, aveva sottolineato il ricercatore, "è interamente progettato e sviluppato dalla nostra unità operativa di Genova, dotato di bussola e GPS, sistema di controllo automatico, radio per l'invio dei comandi e la ricezione di immagini e telemetria, raccoglierà dati sull'interfaccia aria-mare-ghiaccio".

Il drone è un concentrato di alta tecnologia. "L'equipaggiamento prevede sensori aggiuntivi" aveva chiarito il responsabile della missione Gabriele Bruzzone. "Un pirometro consentirà di misurare la temperatura superficiale dell'acqua, la sonda multi-parametrica di acquisire i valori di conduttività dell'acqua, temperatura, ph, redox e ossigeno disciolto, un ecoscandaglio mapperà la batimetria del fondale". Il Progetto Uvass (Unamnned Vehicles for Autonomous Sensing and Sampling) vede quali partecipanti i ricercatori Gabriele Bruzzone, responsabile del progetto, Arturo Argentieri, Giorgio Bruzzone, Edoardo Spirandelli, Maurizio Azzaro, Federico Giglio, Stefano Miserocchi degli istituti Cnr-Issia per la robotica marina, il Cnr-Iamc per la raccolta ed esame dei campioni d'acqua, ed il Cnr-Ismar per l'esame dei parametri raccolti con il sensore multiparametrico.

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