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Caso Cucchi, 13 anni a due carabinieri per il pestaggio

07 maggio 2021 | 16.44
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TONELLI

"Faccio fatica a orientarmi, non so se i principi di diritto valgano o meno, la sentenza di appello che c'è stata e riguardava i medici ci offriva una verità, oggi ne abbiamo un'altra" dice all'Adnkronos Gianni Tonelli, deputato della Lega e già segretario generale del sindacato di Polizia Sap. "Ma, allora, il diritto vale o non vale? La sentenza di oggi ha stravolto un po' tutto, il comportamento infedele di Tedesco, che ha portato al primo filone di primo grado, mi auguro venga sanzionato anche sotto il profilo del danno erariale". "Pensavo con la sentenza in giudicato relativa ai sanitari di avere una verità, che invece non c'è più - continua - ed è difficile fare valutazioni. Sono stupito è l'ennesimo colpo di scena. Il nesso di causalità tra la morte e il comportamento dei carabinieri, l'altra volta escluso, oggi viene riconosciuto e dovremo aspettare ancora una volta la Cassazione".

GIOVANARDI

"Adesso abbiamo due sentenze sullo stesso fatto, tutte e due della corte d'assise d'Appello, che dicono una il contrario dell'altra" dice all'Adnkronos Carlo Giovanardi. "Tra le motivazioni della prima sentenza di Appello in cui si attribuiva ai medici la responsabilità della morte di Stefano Cucchi per mancate cure, addirittura è stato detto che sarebbe bastato dargli un bicchiere d'acqua per salvarlo. Ora 13 anni ai due carabinieri".

"La Cassazione si troverà dunque di fronte due sentenze contrapposte - aggiunge - e ora bisognerà aspettare e vedere cosa deciderà tra le due. Di sicuro, per l'ennesima volta, ci troviamo di fronte ad un'anomalia del sistema giudiziario italiano, perché sullo stesso fatto ci sono due processi paralleli, che sono però giunti a conclusioni ben diverse".

MANCONI

"Parole nuove non ce ne sono, perché non ci sono fatti nuovi. Va confermato il sentimento di grande soddisfazione, perché la ricerca della verità ha dovuto misurarsi con enormi ostacoli, depistaggi, un primo processo completamente indirizzato su obiettivi totalmente sbagliati e in particolare con quel clima di connivenze e omertà, di omissioni e silenzi che purtroppo abbiamo visto realizzarsi e che continua a riproporsi ogni qual volta un appartenente a forze di polizia venga indagato per abusi o violenze o illegalità". Il sociologo ed ex senatore Luigi Manconi commenta così all'Adnkronos la sentenza di condanna dei due carabinieri per la morte di Stefano Cucchi.

"Il che dimostra che la riforma dei corpi dello Stato in senso democratico è ancora tutta da fare - conclude - Questa vicenda sarebbe stata consegnata all'oblio, senza la tenacia di Rita, Giovanni, Ilaria Cucchi e l'opera dell'avvocato Fabio Anselmo".

PERANTONI

"Oltre che a Stefano, il nostro pensiero va alla sua famiglia che coraggiosamente ha sconfitto depistaggi e falsità" ha detto Mario Perantoni, presidente della commissione giustizia di Montecitorio, deputato M5S. "Da Ilaria e dai suoi genitori una testimonianza di civiltà e una vittoria contro chi voleva impedire il corso della giustizia contro gli abusi".

LA SORELLA DI UVA

"Stefano ha dato giustizia a tutti. Quello che non è stato fatto per mio fratello Giuseppe è stato fatto oggi con una sentenza che è un inizio. Ora chi sbaglia è giusto che paghi". Lucia Uva, fratello di Giuseppe, morto a Varese nel 2008 dopo esser stato fermato ubriaco da due carabinieri, commenta così all'Adnkronos la sentenza per la morte di Stefano Cucchi. "E' una bella notizia, chi ha sbagliato doveva pagare perché il ragazzo non poteva morire da solo come sono morti tutti gli altri - continua - Sono molto vicina alla famiglia Cucchi, questo è un inizio, chi ha sbagliato è giusto che paghi per i propri errori".

L'AVVOCATO AMBROSETTI

"Sono molto felice per la famiglia Cucchi, con la sentenza di oggi sono state riconosciute le loro ragioni" dice all'Adnkronos l'avvocato Fabio Ambrosetti, legale di Lucia Uva, sorella di Giuseppe Uva. "Tuttavia non gioisco mai per le condanne, perché sono contrario al carcere come strumento punitivo, ancora meno quando si tratta di carabinieri, perché rappresenta il fallimento dello Stato. La battaglia della famiglia Cucchi è giusta e sono soddisfatto perché l'hanno vinta".

LA MADRE DI ALDOVRANDI

"Ne sono contenta, la giustizia per Stefano alimenta la speranza di giustizia anche per gli altri casi simili" ha detto all'Adnkronos Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, studente ferrarese morto a 18 anni, il 25 settembre 2005 durante un controllo della polizia. "La realtà è che nessuna sentenza può alleviare il dolore per la perdita. Il dolore per l'uccisione di mio figlio mi strazia ogni giorno di più. E parlare mi fa sanguinare".

IL PADRE DI CARLO GIULIANI

"Ogni tanto arriva una sentenza corretta, ma continuo a pensare che non si sono mai presi provvedimenti contro quei magistrati che avevano detto che Cucchi fosse morto per malnutrizione. Nella magistratura purtroppo è pieno di questa gentaglia, ma ci sono anche persone oneste e serie, giudici che svolgono il proprio lavoro con onore e dignità". Lo dice all'Adnkronos Giuliano Giuliani, il padre di Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso durante gli scontri del G8 di Genova del 2001.

"Tutti i miei commenti - aggiunge - non possono che essere questi dopo tutto - anche noi abbiamo incontrato il peggio del peggio nei tribunali di Genova per quanto riguarda Carlo. Persone indecorose che non hanno nemmeno permesso che si facesse un processo".

IL PADRE DI RICCARDO MAGHERINI

"Per la prima volta i giudici si comportano in modo giusto. Sono contento per Stefano, per la sua famiglia, che al contrario nostro ha avuto giustizia: noi aspettiamo Strasburgo, dovremmo essere alle porte, ma contenti non possiamo essere, siamo stati derubati dai giudici". Lo dice all'Adnkronos Guido Magherini, padre di Riccardo, stroncato nel 2004 da un infarto a 39 anni, durante un fermo dei carabinieri a Firenze.

"Questa sentenza - dice commentando le condanne per la morte di Stefano Cucchi - potrà rappresentare una svolta per quanti in futuro sfortunatamente si troveranno ad avere la stessa sorte dei nostri ragazzi, ma i responsabili della morte di mio figlio sono assolti, bisogna addirittura chiedergli scusa. Questa è la cosa assurda con la quale purtroppo dobbiamo convivere. Aspettiamo giustizia per Riccardo e per suo figlio".

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