cerca CERCA
Lunedì 29 Aprile 2024
Aggiornato: 01:07
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Commercio di cuoio, gdf Pisa scopre frode fiscale da oltre 100 mln

02 ottobre 2015 | 11.21
LETTURA: 3 minuti

Una maxioperazione della Guardia di Finanza di Pisa ha portato alla scoperta di una frode fiscale ai danni dell'Erario per oltre 100 milioni di euro. Sono state indagate 34 persone ed è stato emesso un decreto di sequestro di beni immobili e somme di denaro depositate su conti correnti bancari e postali per un valore complessivo di circa 40 milioni di euro.

I militari del nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle pisane hanno eseguito, per circa tre anni, una complessa indagine di polizia giudiziaria che ha coinvolto 16 aziende ed un professionista operanti nel settore della preparazione e concia del cuoio, nonchè nel settore del commercio all'ingrosso di cuoio, pelli grezze e semilavorate, tutte presenti nell'area territoriale del ''comprensorio del cuoio" (San Miniato, Santa Croce sull'Arno e Castelfranco di Sotto).

Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Aldo Mantovani ed avviate nel corso dell'esecuzione di una verifica fiscale, hanno consentito di scoprire diverse società cartiere, ossia deputate all'emissione di fatture fittizie anche tramite numerose perquisizioni presso aziende sparse su tutto il territorio nazionale. Il fenomeno individuato, spiegano gli investigatori, è contraddistinto dalla illecita commercializzazione di pelli denominate "Wet Blue" di origine russa, attraverso la predisposizione e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti per milioni di euro, da parte di società cartiere costituite ad hoc dai promotori del sodalizio a vantaggio delle aziende conciarie presenti nel "comprensorio del cuoio".

Il modus operandi, hanno ricostruito i militari della Gdf, prevedeva che le società cartiere vendessero pelli di provenienza illecita non di loro proprietà all’azienda filtro/broker che a sua volta rivendeva le stesse pelli con una falsa fattura e con percentuali di guadagno irrisorie alle ditte clienti (concerie).

In conclusione l'attività investigativa, sia di natura penale che di natura fiscale, ha consentito di accertare che il sodalizio criminale, attraverso l'imponente giro delle fatture false emesse dalle società cartiere, ha posto in essere una frode fiscale ammontante a circa 100 milioni di euro, di cui: 38 milioni di euro di ricavi non dichiarati; 20 milioni di euro di costi indeducibili; 11 milioni di euro di iva non dichiarata; 14 milioni di euro di iva indicata sulle fatture per operazioni inesistenti; 16 milioni di imposte dirette evase.

Il gip del Tribunale di Pisa, Giulio Cesare Cipolletta, valutata la sussistenza degli indizi di colpevolezza caratterizzati dalla loro gravità, precisione e concordanza, ha emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca a carico degli autori dei reati tributari per un controvalore di quasi 40 milioni di euro. Il sequestro ha consentito di sottrarre, alla disponibilità degli indagati, 18 tra case e autorimesse/box, un capannone industriale, nonchè disponibilità finanziare.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza