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"Comportamenti inopportuni", presidente Arcigay Ferrara richiamata in spiaggia

Dal profilo Facebook di Manuela Macario
Dal profilo Facebook di Manuela Macario
23 agosto 2017 | 14.59
LETTURA: 3 minuti

"Questa è un’estate strana, da Nord a Sud il Paese sembra improvvisamente attraversato da un rigurgito allarmante di xenofobia, intolleranza, omofobia, razzismo. Se non sono i migranti sono i gay, se non sono i gay sono i disabili. Le notizie si rincorrono, gli episodi si moltiplicano, i commentatori da social si sbizzarriscono. Non dovrei stupirmi pertanto se anche io, in un ordinario lunedì di fine estate, mi ritrovo vittima dell’ennesimo episodio di discriminazione". E' quanto si legge in un post dal titolo ' Un giorno di ordinaria omofobia' pubblicato sul suo profilo Facebook da Manuela Macario, presidente di Arcigay Ferrara. Sulla sua bacheca Macario racconta quanto avvenuto lunedì scorso in un bagno a Lido di Spina, nel ferrarese, che frequenta da anni.

"Non ho fatto in tempo ad avvicinarmi alla cassa che la titolare, con aria imbarazzata, mi ha chiamato in disparte per dirmi che alcuni clienti si erano lamentati di comportamenti inopportuni tenuti in spiaggia da me e dalle 'ragazze che stanno con me' - si legge nel lungo post - Comportamenti inopportuni?! Quale genere di comportamenti inopportuni?! Questa è stata la domanda che mi è venuta spontanea fare! Avevo bisogno che quella espressione del viso che avevo davanti ai miei occhi, con quel mix di imbarazzo, costernazione e sottile indignazione, mi desse delle risposte precise. E invece da quel momento è stato solo un susseguirsi di allusivi riferimenti da parte della titolare e di esplicite e incalzanti richieste da parte mia. Frasi come 'cose che in spiaggia non si fanno' aprono un ventaglio di possibilità nelle quali smarrirsi".

"E cosa mai abbiamo potuto fare 'io e le ragazze che stanno con me' di così inopportuno da scomodare la quiete di qualche cliente?", si chiede Macario. "Dopo vent’anni di onorato lettino al sole, nel quale l’atto più osceno è girarsi e rigirarsi come una cotoletta per garantire un’abbronzatura da far schiattare i colleghi a settembre. A meno che non sia osceno che due donne si tengano per mano - prosegue - A meno che non sia osceno un bacio, ma cosa c’è di osceno in 'un apostrofo rosa tra la parola t’amo'? A meno che quel bacio saffico non sia considerato inopportuno, a meno che mani che si sfiorano non siano considerate 'peccaminose', non saprei dare risposta all’umiliante affermazione priva di concreti contenuti fattami dai proprietari".

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