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Coronavirus, Mit: porti italiani non sicuri, Germania si occupi di Alan Kurdi

Al governo tedesco - in qualità di Stato di bandiera - è stato chiesto di assumere la responsabilità di ogni attività in mare, compreso il porto di sbarco

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP
08 aprile 2020 | 15.48
LETTURA: 2 minuti

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti conferma "l’impossibilita di garantire porti sicuri in Italia a navi battenti bandiera straniera". Così in una nota il Mit in merito alla richiesta di soccorso della nave Alan Kurdi.

"Attualmente, a causa dell’emergenza pandemica Covid19, i porti infatti - si legge nella nota - non presentano più i necessari requisiti sanitari richiesti dalla convenzione di Amburgo. È quanto stabilito nel decreto interministeriale firmato ieri anche dal ministro Paola De Micheli che aveva già assunto decisioni analoghe per le navi da crociera e le navi passeggeri battenti bandiera straniera".

È un decreto, rileva il ministero, "ispirato ai principi di tutela della salute dei passeggeri e di eguaglianza di trattamento dei cittadini italiani ai quali le attuali ordinanze hanno impedito anche lo spostamento da un comune all’altro e dettato norme stringenti per il rientro dai Paesi esteri".

Al governo tedesco, in qualità di Stato di bandiera, sottolinea il Mit, "è stato chiesto di assumere la responsabilità di ogni attività in mare, compreso il porto di sbarco, della Alan Kurdi che in questo momento, oltretutto, non è ancora entrata in acque territoriali italiane. Nella certezza che la Germania manterrà gli impegni assunti, l’esecutivo italiano è pronto a collaborare e il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero della Salute, ad intervenire se necessario anche con l’utilizzo di mezzi propri, secondo i principi di solidarietà e fraternità con cui da sempre il Paese ha affrontato queste emergenze".

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