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Covid, Antonelli (Cts): "È piena terza ondata e variante Gb dominerà"

"C'è una circolazione e una presenza del virus importante"

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02 marzo 2021 | 11.57
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In alcune Regioni, l'Italia è nel pieno della terza ondata di Covid-19. "Se poi la si vuole definire seconda ondata con un ulteriore picco o terza ondata è solo una questione di definizioni, fatto sta che dimostra una circolazione e una presenza del virus importante". Lo ha dichiarato a 'Buongiorno' su Sky Tg24 Massimo Antonelli, direttore dell'Unità di Anestesia e rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma, componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l'emergenza Coronavirus.

"La variante inglese" di Sars-CoV-2 "ormai prenderà il sopravvento - ha confermato l'esperto - e comporterà inevitabilmente una maggiore circolazione e un aumento dei contagi. Se anche la maggior parte della popolazione che venisse contagiata avesse sintomi minori, tuttavia, tenderebbe ad aumentare il numero di coloro che dovrebbero affacciarsi in ospedale e in questo senso creare un impatto verso le strutture sanitarie".

Le varianti "non sono più aggressive" verso i giovani, "ma in virtù di alcune loro caratteristiche c'è una circolazione maggiore, quindi vengono ad essere interessate anche quelle fasce di età che precedentemente, durante la prima ondata" di Covid-19, "sono state colpite in modo più contenuto. Dire che questo si esprima in una maggiore gravità o aggressività è un'altra cosa" ha precisato.

Per quanto riguarda l'apertura delle scuole, "il prof Miozzo, nostro coordinatore, è sempre stato favorevole, con il rispetto di protocolli rigidi e accurati". Però "è anche logico che si debba valutare con attenzione qual è l'evolversi della curva epidemiologica e con realismo, vedendo i dati, applicare misure diversificate a seconda della circolazione del virus".

"Il consiglio che abbiamo fornito come Cts è questo", ha ricordato: "Va bene tenere le scuole aperte nelle zone gialle, ma bisogna vedere anche come circola il virus in queste zone". E "tenere presente che noi idealmente vorremmo arrivare al minor numero di casi per 100mila abitanti nei 7 giorni, ma se questo dato è molto alto bisogna prendere in considerazione l'eventualità, per zone specifiche - ha ribadito l'esperto - di comportamenti diversi, con maggiore didattica in remoto. Dipende dalla curva epidemiologica e dalle decisioni che, in ragione della circolazione del virus, possono valutare anche gli amministratori locali. La situazione non è identica in tutto il Paese".

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