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Gualtieri a Birkenau: "Punto più basso dell'umanità, memoria Shoah pilastro per anticorpi"

23 ottobre 2023 | 12.36
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Gualtieri a Birkenau:

Una pietra e una corona di rose bianche nel luogo dove 80 anni fa arrivarono i 28 carri del rastrellamento del 16 ottobre 1943 a Roma. È l’omaggio del sindaco di Roma Roberto Gualtieri arrivato ai campi di Auschwitz-Birkenau insieme a oltre 200 studenti, ai sopravvissuti Sami Modiano e Tatiana Bucci e ai familiari dei 16 sopravvissuti del rastrellamento di Roma, nel secondo giorno del Viaggio della memoria organizzato da Roma capitale

‘’È un’emozione incredibile essere qui -ha detto Gualtieri - e ascoltare le parole dei testimoni e dei parenti dei sopravvissuti. Oggi è proprio il 23 ottobre quando 1023 ebrei romani catturati nelle loro case arrivarono qui dopo 4 giorni di viaggio in un vagone ed entrarono a far parte di un piano, la Shoah, attuato con una lucida follia e burocratica determinazione. Eliminarli in modo industriale, la Shoah costituisce il punto più basso dell’umanità. È il più grande capo di sterminio del mondo. Grazie ai ragazzi delle scuole per essere qui. Il nostro dovere è fare della memoria un pilastro della nostra identità e capacità di costruire un futuro in cui tutto questo non possa più avvenire. Per costruire un mondo migliore non si può eliminare il passato solo così si possono costruire gli anticorpi’’.

Davanti al vagone nel luogo dove i nazisti scaricavano gli ebrei, a metà strada tra Auschwitz 1 e Birkenau, prende la parola Tatiana Bucci. ‘’Oggi mi sento il cuore gonfio, è la prima volta che mi succede così forte. Sono arrivata qui il 4 aprile 1944, avevo 6 anni e mezzo. Questo è il posto dove per l’ultima volta ho visto mia nonna salire su un camion. Il mo pensiero va ai bambini. Con Andra, mia sorella, siamo tra i pochi bambini che siamo stati ritrovati da mamma e papà. Abbiamo vissuto 10 mesi a Birkenau. Nonostante avessimo due anni di differenza, Mengele ci ha scambiato per gemelle e forse ha pensato che potevamo essergli utili per i suoi esperimenti, è stata la nostra fortuna’’.

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