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Istruzione, maglia nera al Sud. Friuli regione più virtuosa

12 maggio 2014 | 12.46
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Istruzione, maglia nera al Sud. Friuli regione più virtuosa

"E' la Campania, seguita da Calabria, Puglia (ex equo) e Sicilia, la regione con la maggiore 'povertà educativa', cioè dove più scarsa e inadeguata è l'offerta di servizi e opportunità educative e formative per bambini e adolescenti". Lo rivela Save the children, aggiungendo che sono "largamente insufficienti gli asili e le scuole a tempo pieno" e "alto e allarmante il tasso di dispersione scolastica".

Con l'aiuto di esperti l'organizzazione ha misurato la deprivazione educativa dei minori in Italia nel nuovo Indice di Povertà Educativa (IPE), mentre lancia la campagna 'Illuminiamo il Futuro', in favore dei bambini colpiti dalla povertà. "Una deprivazione educativa - sottolinea una nota - che si somma alla povertà economica che colpisce più duramente proprio i bambini del Sud e riguarda ormai oltre un milione di minori in tutta Italia, mentre tre milioni e 500mila sono a rischio di povertà ed esclusione".

"Al polo opposto della classifica è il Friuli Venezia Giulia, seguito da Lombardia ed Emilia Romagna, le regioni italiane più 'ricche' di servizi e opportunità educative per bambini e adolescenti", aggiunge Save the children.

ASILI NIDO - Nessuna regione italiana, chiarisce Save the Children, ''è in linea con alcuni obiettivi europei quali, per esempio, la copertura degli asili nido che dovrebbe essere del 33% (nella fascia di età 0-2 anni), ma arriva a stento al 26,5% con l'Emilia Romagna, mentre la Calabria, con il 2,5%, dista quasi 31 punti percentuali dal target europeo. E obiettivo mancato, anche nella maggior parte dello Stivale, la riduzione della dispersione scolastica sotto il 10%, con numeri altissimi in Sicilia (25,8%) ma anche in regioni del Nord come la Valle d'Aosta (19%)".

LA CAMPAGNA - Tutte informazioni sono contenute nel rapporto 'La Lampada di Aladino - L'Indice di Save the Children per misurare le povertà educative e illuminare il futuro dei bambini in Italia', realizzato dall'organizzazione impegnata nella tutela dei diritti dei minori. Lo studio è stato presentato in contemporanea al lancio della campagna 'Illuminiamo il Futuro': "Tre settimane di sensibilizzazione e raccolta fondi fino al 1° giugno e l'avvio di un intervento programmatico sul territorio con l'apertura in cinque città (Palermo, Catania, Gioiosa Ionica (RC), Bari, Genova) dei primi Punti Luce". "Presso questi centri 'ad alta densità educativa' - spiega Save the children - bambini e adolescenti possono studiare, giocare, avere accesso ad attività sportive, culturali e creative".

LO STUDIO - "La Campania è in cima alla lista delle regioni italiane per povertà educativa", evidenzia l'organizzazione, facendo riferimento al nuovo Indice di Povertà Educativa (IPE). Sono di segno negativo 11 indicatori su 14: "grave per esempio la penuria dei servizi per la prima infanzia: appena 2,8 bambini su 100 (nella fascia di età 0-2 anni) quelli presi in carico dagli asili pubblici campani; un dato che scende ulteriormente in Calabria (2,5%) e che registra valori bassi anche in Puglia (4,5%), Sicilia (5,3%), Basilicata (7,3%), Abruzzo (9,5%): bene a distanza quindi dall'Emilia Romagna (26,5%) e ancor più dall'obiettivo del 33% stabilito dalla Ue", si legge nella nota. Save the children aggiunge che "la Campania si segnala ancora per una bassa presenza del servizio mensa nei principali istituti (l'hanno il 49% circa di essi a fronte del 73% in Lombardia), per l'inferiore numero di scuole con collegamento internet (52,6% a fronte del 77, 5% in Basilicata e del 75,7% nelle Marche) ma soprattutto per il notevole tasso di dispersione scolastica (22%); un problema molto grave anche in Sicilia (con il 25,8%) e in Sardegna (24,7%) ma che non risparmia anche regioni del Nord, come la Valle d'Aosta (19,1%) e la provincia autonoma di Bolzano (16,7%), tenendo l'Italia ancora molto lontana dalla soglia europea del 10%". Il Friuli Venezia Giulia, invece, detiene il primato della regione "con la più 'ricca' offerta di servizi e opportunità di formazione per i minori", riporta la nota, distinguendosi "per numero di bambini che legge (il 75,7% ha letto almeno un libro nell'ultimo anno), che fa sport (il 56%, poco meno della Valle d'Aosta), per livelli di dispersione scolastica (11,4%) vicini alla soglia della media Ue, edifici scolastici mediamente in buone condizioni (il 73,2% delle scuole ha certificato di agibilità)".

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