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“Processi più lenti e organici scoperti”, allarme del Csm sulla riduzione dell’età pensionabile dei magistrati

12 giugno 2014 | 15.27
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La norma che abbasserebbe dai 75 ai 70 anni la soglia per la messa a riposo dei giudici sarebbe contenuta nel piano di riforma della Pubblica Amministrazione che il governo si appresta a presentare. Governo battuto sulla responsabilità civile dei magistrati. Csm: “Indipendenza a rischio”

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Abbassare l’età pensionabile dei magistrati da 75 a 70 anni. La misura che come anticipato dalla stampa, sarebbe tra i punti che il governo Renzi si appresta a presentare nel piano di riforma della Pubblica Amministrazione fa scattare l’allarme del Consiglio superiore della magistratura.

La messa a riposo con cinque anni di anticipo delle toghe “avrebbe un impatto enorme sulla funzionalità degli uffici giudiziari”, afferma infatti il Csm che, con una delibera approvata dal plenum, invita il ministro della Giustizia Andrea Orlando a farsene testimone “in tutte le sedi istituzionali” sollecitando anche “la previsione di una disciplina transitoria per la ragionevolezza della scelta legislativa”.

I rischi segnalati dall’organo di autogoverno della magistratura, vanno dalla scopertura degli organici, ai problemi di bilancio, all’incidenza sulla lentezza dei processi.

Le disposizioni normative, avverte il Csm nella delibera, devono poter contemperare non solo le posizioni soggettive degli interessati ma innanzitutto le imprescindibili esigenze di carattere generale che impongono di considerare il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. Il vuoto di organico che si produrrebbe sarebbe pari a 400 magistrati, dei quali circa la metà ricoprono incarichi direttivi o semidirettivi. E tra questi potrebbe esserci anche chi si troverebbe indotto decidere di lasciare in anticipo, tra i 66 e i 70 anni, data “l’impossibilità di assicurare un servizio di 4 anni” richiesto dagli incarichi di vertice.

Queste carenze negli organici creerebbe poi “enormi problemi di bilancio” per le difficoltà di copertura finanziaria dei concorsi in magistratura. Infine il Csm definisce “contraddittorio creare momenti di discontinuità con l’accelerazione del cambio dei dirigenti degli uffici” che “non potrebbe non incidere sulla funzionalità del processo”, in particolare “sulla giustizia civile su cui il governo è impegnato a portare avanti progetti di riforma richiesti anche dall’Europa” .

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