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Referendum, respinto il ricorso di Onida

10 novembre 2016 | 13.16
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Valerio Onida (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Valerio Onida (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

E' stato respinto dal Tribunale di Milano il ricorso presentato dal costituzionalista Valerio Onida sul referendum.

Il giudice Loretta Dorigo ha depositato le ordinanze con cui rigetta la richiesta di provvedimenti cautelari riguardanti lo svolgimento del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Lo annuncia in una nota il presidente del Tribunale di Milano, Roberto Bichi.

Il ricorso del costituzionalista non prendeva di mira ovviamente in sé il quesito referendario quanto la sua formulazione. Valerio Onida, in pratica, chiedeva che la Corte Costituzionale si pronunciasse sulla legge istitutiva del referendum per dire se è giusto che un interrogativo faccia riferimento a più domande. Puntava ad accertare, in via d'urgenza, il diritto dei ricorrenti a votare “su quesiti non eterogenei, a tutela della loro libertà di voto“ e sollevava in particolare il problema della disomogeneità del quesito referendario che si riferisce ad oggetti e contenuti multipli e molto diversi tra loro. Questo, secondo Onida, rende il quesito lesivo della libertà di voto dell’elettore perché con un’unica domanda, a cui può rispondere con un sì o con un no, esprime la sua valutazione su modifiche costituzionali sotto molti aspetti diversi ed eterogenei.

Non spettava al giudice valutare nel merito, ma decidere appunto se investire la Corte Costituzionale dei profili sollevati dal primo firmatario che, da ex presidente della Consulta, può essere considerato più che uno specialista della materia. Onida ha insegnato Diritto costituzionale per quasi trent’anni all’Università di Milano, è stato giudice costituzionale dal 1996 al 2005, della Consulta è stato presidente per 4 mesi. È il presidente del comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura e nella primavera 2013 Onida è stato inserito nel gruppo dei 'Dieci saggi' formato dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che avrebbe dovuto preparare una relazione e un insieme di iniziative di legge per far partire il percorso di riforma costituzionale che avrebbe dovuto accompagnare il cammino del governo Letta.

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