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Roma, racket bancarelle: tra arrestati fratelli Tredicine

23 settembre 2020 | 07.29
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Sequestri per un milione di euro. Ambulanti costretti a cedere sussidi Covid. Graduatoria e prezzario fino a 700 euro al giorno

Roma, racket bancarelle: tra arrestati fratelli Tredicine

Diciotto misure cautelari (otto in carcere e dieci ai domiciliari) sono state eseguite questa mattina, su delega della procura, dai militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e dal personale della Polizia Locale di Roma Capitale nell'ambito dell'indagine sul cosiddetto Racket delle autorizzazioni per il commercio su strada con il coinvolgimento di pubblici ufficiali, imprenditori e sindacalisti.

A quanto apprende l'Adnkronos da fonti investigative, tra le persone arrestateci sono anche i fratelli Dino e Mario Tredicine.

Le accuse, a vario titolo, sono associazione per delinquere, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, rivelazione del segreto d’ufficio, estorsione, abusiva attività finanziaria, usura e autoriciclaggio. Contestualmente, è stato eseguito un sequestro preventivo di disponibilità finanziarie per 1 milione di euro, pari ai profitti illeciti conseguiti da alcuni indagati.

L’indagine ha consentito di ricostruire un collaudato sistema corruttivo ed estorsivo posto in essere da un sodalizio criminale di tredici persone: due pubblici ufficiali (l’allora responsabile degli Uffici “Disciplina” e “Rotazioni” del Dipartimento Attività Produttive del Comune di Roma e un suo diretto collaboratore), quattro esponenti di un’associazione sindacale di categoria ed un gruppo di sette imprenditori/commercianti (tre dei quali di nazionalità bangladese, siriana e israeliana) che hanno gestito, a scopo di illecito arricchimento, le autorizzazioni amministrative per l’esercizio di attività commerciali su aree pubbliche e le numerose postazioni presenti nella Capitale nel settore del commercio ambulante, avvalendosi (qualora necessario) di condotte intimidatorie, minacce e violenze per ottenere indebite somme di denaro.

Denaro contante, ripetuti pranzi o cene, capi di abbigliamento griffati e abbonamenti annuali per assistere a partite del campionato di calcio di Serie A erano le 'utilità' ricevute dai pubblici ufficiali e dagli incaricati di pubblico servizio coinvolti, secondo la Guardia di finanza e la Polizia locale, nel sistema estorsivo. Contestate anche ipotesi di usura con prestiti tra i 2 e i 5 mila euro e l'applicazione di tassi d'interesse annui superiori anche al 500%. I dettagli dell'operazione saranno resi noti in un incontro con la stampa in programma alle ore 12.00 presso la sala riunioni della procura di Roma.

Graduatoria e prezzario fino a 700 euro al giorno

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