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Ruby ter, Battilana e le serate di Arcore: "Tutte baciavano papi"

16 dicembre 2019 | 15.08
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La modella ha deposto nel processo a carico del leader di FI e di altre 28 imputati: "Pensavo fosse un sosia"

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Ambra Battilana, testimone nel processo milanese Ruby ter che vede 28 imputati tra cui l’ex premier Silvio Berlusconi, racconta l'unica 'cena elegante' ad Arcore in cui viene invitata, insieme all'amica Chiara Danese, da Emilio Fede. E' la sera del 22 agosto 2010 quando entra nella villa di Arcore e trova ad accoglierle l'allora premier Silvio Berlusconi con due vassoi di anelli.  "Io penso che sia un imitatore di Berlusconi, dopo ho capito di no, era proprio Silvio Berlusconi", dice la ragazza che poi continua: "Arrivano una decina di ragazze e prendono questi anelli, dicevano 'papi, come stai?', lo baciavano sulla bocca una dopo l'altra, erano quasi tutte a salutarlo così. Le ragazze danzavano e cantavano 'memo male che Silvio c'è', cercavano di compiacerlo e gli davano i baci".

Durante la cena 'tricolore', "Lui cantava in francese, raccontava barzellette sconce che non erano molto divertenti, ma le ragazze lo compiacevano, era molto da film, erano quasi forzate a ridere", poi arriva un cameriere con la statuetta di Priapo e le ragazze "facevano gesti sessuali, baciavano la statuetta. Da lì si arriva alla barzelletta del bunga bunga raccontata da Berlusconi, le ragazze lo toccavano sotto il tavolo probabilmente nelle parti intime".  Prima del dopo cena, il padrone di casa propone un tour della villa.

"Presi Chiara che non si sentiva bene a braccetto, ci fece visitare la stanza dei regali dove c'era uno striscione con 'meno male che Silvio c'è', ci disse di aprire una scatola e trovammo una mucca di ceramica colorata, disse di metterla dove volevamo sul tavolo che ne conteneva una miriade e lo feci, era tutto molto strano. Ero molto confusa, mi chiesi perché il presidente ha una collezione di giocattoli". La visita prosegue tra costumi di scena, il cinema-teatro, la spa con piscina, la cantinetta col vino, racconta in aula la Battilana.

"Fede e Berlusconi si sono seduti sui divanetti, le ragazze erano tutte in piedi, alcune erano completamente nude. A un certo punto c'è lo spogliarello della Minetti, c'è lei completamente nuda e io le guardavo le scarpe con tutti i diamantini. Lei ballava nuda a un metro da me, si è tolta il vestito a strappo, lei si faceva toccare da Berlusconi, lui le ha ripetutamente baciato il seno, la bocca. Tutte le ragazze erano vestite provocanti, scollate. 'Se vi notano fate tantissima carriera' mi dicevano, ma quando una ragazza cerca di togliermi il giacchino, li decido di andare via", chiosa la Battilana che nei precedenti processi è sempre stata parte civile.

La modella, che ora vive a New York, racconta le difficoltà di ripartire dopo che il suo nome è stato coinvolto nell'inchiesta su Ruby. "Ho trovato molta difficoltà in Italia, all'estero ho cambiato nome, risiedo a New York, ho lavorato a Londra e Parigi come modella, in Italia il mio nome è completamente rovinato, mi associano a una prostituta o escort, ho perso amici e parenti, non ho avuto relazioni sentimentali importanti perché il mio nome era macchiato".

Quando scoppia lo scandalo, la Battilana ha appena 18 anni e frequenta l'ultimo anno delle superiori: "il giorno che sono usciti i giornali sono stata a casa due settimane, ho continuato a studiare cercando poi di uscire dalle porte secondarie per evitare i paparazzi, dopo che mi sono diplomata ho cercato di spostarmi a Milano dove ho provato a lavorare come modella ma la gente mi conosceva".

Attualmente la ragazza vive negli Stati Uniti dove è coinvolta in un'altra famosa vicenda giudiziaria. "Il sei gennaio inizia il processo a Weinstein (il produttore di Hollywood, ndr), mi palpeggiò nel 2015 e ho denunciato questa persona per molestie. Le menzogne dei giornali italiani sono state tradotte in inglese, ho collaborato con polizia indossai un microfono e ho vissuto sotto scorta per due settimane, l'opinione pubblica mi presentava come modella di intimo che voleva soldi e fama anche se io avevo le prove audio di quello che dicevo. Posso parlarne perché ho sciolto l'accordo di riservatezza", spiega la 27enne torinese.

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