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Spionaggio, 9 novembre processo Biot davanti Corte militare di Appello

24 ottobre 2023 | 17.48
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Il 9 marzo scorso il capitano di fregata era stato condannato dai giudici militari di primo grado a 30 anni

(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)

Si aprirà il prossimo 9 novembre il processo di secondo grado davanti alla Corte militare di Appello di Roma per Walter Biot, il capitano di fregata, arrestato dai carabinieri del Ros il 30 marzo 2021 con l'accusa di spionaggio per aver passato documenti segreti a un funzionario russo in cambio di cinquemila euro. In primo grado, il 9 marzo scorso, il tribunale militare della Capitale ha condannato Biot a 30 anni di reclusione, accusato di rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato e comunicazioni all'estero di notizie non segrete ne' riservate, sostenendo che “le complessive risultanze processuali acquisite non lascino residuare dubbi in merito alla natura di segreto militare delle notizie che ne sono oggetto e, dunque, alla loro inerenza alla preparazione, forza difesa dello Stato”.

La sentenza del Tribunale militare è stata appellata dai difensori di Biot, gli avvocati Roberto De Vita e Antonio Laudisa, che nel loro atto di appello contestano, tra i diversi motivi, “la mancata rilevazione della inutilizzabilità di tutti gli atti di indagine tra cui documenti e dispositivi informatici ed elettronici che non sono stati resi disponibili all’indagato e alla difesa”, “l’omessa perizia sul server contenente il file originale delle registrazioni operate dalle telecamere di videosorveglianza installate presso lo Stato Maggiore della Difesa” e “la mancanza di motivazione della sentenza” relativamente ad alcuni capi di imputazione. “La difesa di Walter Biot è una battaglia di civiltà giuridica - sottolinea all'Adnkronos il penalista De Vita - il giusto processo presuppone la conoscibilità della prova e rifiuta idee di processo medioevali dove la gravità dell’accusa costituisce presunzione di colpevolezza”.

Nei confronti del capitano di fregata procede anche la procura di Roma che, nell'inchiesta della pm Gianfederica Dito con Michele Prestipino, contesta le accuse di spionaggio, rivelazione di segreto di Stato e corruzione. Biot per queste accuse è sotto processo davanti alla Corte di Assise di Roma.

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