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Vuoi trovare qualcosa velocemente? Fatti dire cosa NON cercare /Prova il test

02 marzo 2016 | 09.18
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Vuoi trovare qualcosa velocemente? Fatti dire cosa NON cercare /Prova il test

Se volete trovare qualcosa velocemente, sapere cosa NON cercare può aiutare ad accelerare il processo. E' quanto rivela una ricerca della 'Johns Hopkins University' secondo la quale l'arte di ignorare può essere utilizzata per migliorare la performance di ricerca, se viene concesso a chi cerca il tempo di 'fare pratica' con cosa va ignorato.

Sapere esattamente cosa cercare è (naturalmente) la base di partenza, ma i ricercatori sostengono che sapere cosa non cercare può essere altrettanto utile, in quanto elimina e tiene fuori informazioni che distraggono.

I ricercatori hanno effettuato un esperimento su due gruppi di persone: a entrambi è stato chiesto di cercare una 'B' o una 'F' sullo schermo del computer, tra altre lettere di diversi colori. Mentre, di tanto in tanto, ad un gruppo veniva detto che la lettera in questione non era di un certo colore, all'altro gruppo non veniva dato alcun suggerimento.

E' così emerso che la ricerca di chi aveva avuto dato il tempo di 'imparare' quali oggetti ignorare aveva una prestazione che migliorava nel tempo. In un primo momento, infatti, quando ai partecipanti è stato detto di ignorare un colore il tempo di ricerca rallentava. Dopo un centinaio di prove, però, diventavano più veloci rispetto alle persone alle quali non era stato detto di ignorare un certo colore.

Insomma, quante più informazioni su cosa ignorare vengono date, tanto più chi cerca visivamente qualcosa è in grado di individuare il proprio obiettivo con una sempre maggiore efficienza.

"Le persone che ignorano esplicitamente informazioni-distrazione migliorano le loro prestazioni di ricerca visiva; capacità utile ai ricercatori professionali come radiologi e addetti alla sicurezza dei bagagli negli aeroporti" ha detto Corbin A. Cunningham, autore dello studio e laureato presso la 'Krieger School of Arts and Sciences Attention and Perception Lab'.

"E' quello che io chiamo 'il lato oscuro dell'attenzione'", ha aggiunto il co-autore dello studio Howard Egeth, professore di 'Psychological and brain Sciences' alla Johns Hopkins. "La nostra ricerca - hanno concluso - può essere utile alle occupazioni che si basano sulla ricerca visiva, dando informazioni che in futuro possono essere usate per i corsi di formazione del personale".

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