Lo scrittore pakistano Jamil Ahmad, che dopo una carriera di diplomatico è diventato un acclamato autore di racconti sulla vita tribale in Asia, è morto, dopo una lunga malattia, nella sua casa di Islamabad all'età di 83 anni. Nel 2011 ha conquistato fama letteraria con "The Wandering Falcon", pubblicato in sette lingue e tradotto in italiano con il titolo "L'acqua più dolce del mondo" dalla casa editrice Bollati Boringhieri.
Ahmad racconta in forma di romanzo le drammatiche vicende storiche e politiche, con le conseguenze sulla vita quotidiana, tra Afghanistan e Pakistan dagli anni Cinquanta del XX secolo agli anni Settanta. A condurre il lettore attraverso le incredibili vicissitudini delle tribù locali, per lo più nomadi, costrette dalle guerre e dall'avanzare della modernità a perire per mancanza di cibo e acqua, a raccontare le loro storie, le loro affascinanti leggende e l'imperscrutabile saggezza di cui sono portatrici, è un bambino, Tor Baz, "il falco nero". (segue)
