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Alitalia, Gros-Pietro: "Escluso un ulteriore impegno da parte delle banche"

23 luglio 2014 | 11.33
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Il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sp: "La nostra parte l'abbiamo fatta. Ora è importante che gli altri facciano quella che spetta a loro fare", riferendosi alle Poste. Sindacati: al via referendum tra i lavoratori. Ma Uilt dice no a referendum farsa e indice una consultazione dal 28 luglio. Angeletti parla chiaro: "L'accordo che conta è quello sul piano industriale"

(Foto Iberpress)
(Foto Iberpress)

Per Alitalia "è assolutamente escluso un ulteriore impegno da parte delle banche". E' quanto sottolinea il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sp, Gian Maria Gros-Pietro.

A margine dell'inaugurazione della Brebemi a Fara Olivana, in provincia di Bergamo, Gros-Pietro ha tenuto a sottolineare, riferendosi all'intervento delle banche nel piano di salvataggio di Alitalia che "la nostra parte l'abbiamo fatta. Ora è importante che gli altri facciano quella che spetta loro fare", riferendosi alle Poste.

Secondo Gros-Pietro, per la compagnia italiana si prospetta "un avvenire attraente con Etihad, e Alitalia con questa alleanza diventa un vettore importante per il turismo e i viaggi d'affari. Speriamo ora che tutti gli elementi che servono a questo accordo industriale vadano al loro posto e che il piano industriale possa così funzionare come è stato concepito".

Intanto Filt-Cgil, Fit-Cisl e Ugl, che hanno sottoscritto l'intesa a differenza di Uiltrasporti, Anpac, Avia e Anpav, hanno annunciato che ci sarà un "referendum per fare chiarezza e scongiurare fallimento". Referendum che partirà alle 16 di oggi e si concluderà alle 8 del 25 luglio, prima cioè dell'assemblea degli azionisti di Alitalia. I lavoratori sono chiamati a esprimersi sull'accordo integrativo aziendale, che contiene l'accordo sul contributo del lavoro.

''A questo punto è indispensabile fare chiarezza e l'unico modo per farlo, prima dell'assemblea dei soci del 25 luglio, è fare esprimere attraverso un referendum tutti i lavoratori del gruppo Alitalia'', sostengono sono Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl ricordando che ''nonostante la validità degli accordi su integrativo aziendale e contratto collettivo del trasporto aereo sezione vettori, in quanto sottoscritti da un insieme di sindacati che rappresentano molto più del 50% dei lavoratori di Alitalia, la Uiltrasporti che non ha firmato gli accordi ha chiesto il referendum in azienda sulla base del testo unico del 10 gennaio del 2014".

Ma dal canto suo la Uiltrasporti dice no al "referendum farsa" e indice una consultazione dal 28 luglio fino al 1 agosto prossimo. Ad annunciarlo è la federazione dei trasporti della Uil, in una comunicazione inviata ai dipendenti di Alitalia. Si stanno assumendo, in queste ore, decisioni che sono fondamentali per il futuro di tutti i lavoratori di Alitalia. Su queste decisioni la Uiltrasporti ha espresso la propria contrarietà e ha richiesto ad Alitalia e alle altre organizzazioni sindacali, l'indizione del referendum tra tutti i lavoratori secondo quanto previsto dal Testo Unico 10 gennaio 2014 per la validità delle intese", scrive la Uiltrasporti ai lavoratori della compagnia. Invece, "Alitalia ha imposto unilateralmente i tempi della consultazione e, in questi minuti, le organizzazioni firmatarie dell'accordo hanno indetto, con un preavviso di poche ore la convocazione dei seggi, a partire da oggi pomeriggio, prevedendo tempi limitatissimi, che precludono alla gran parte dei lavoratori turnisti e fuori sede la possibilità di partecipare, ed il tutto senza consentire l'informazione necessaria per tutti i lavoratori di Alitalia".

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