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Bcc, Bankitalia: "50 banche fragili, rischio tensioni"

21 marzo 2016 | 15.57
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Bcc, Bankitalia:

Circa 50 banche di credito cooperativo presentano fragilità che potrebbero portare "tensioni" a causa di "difficoltà" patrimoniali. A l'anciare l'avvertimento è Carmelo Barbagallo, capo del dipartimento vigilanza bancaria di Bankitalia ad un convegno della Fondazione Italianieuropei.

Parlando del sistema delle Bcc Barbagallo ha spiegato che "la componente più fragile del settore è individuabile nelle Bcc che presentano contemporaneamente coefficienti di capitale più bassi e tassi di copertura inferiori a quelli medi del sistema bancario nazionale". In base ai primi dati riferiti a dicembre 2015, aggiunge, "le Bcc in tale condizione erano circa 50 e rappresentavano il 16% dell'attivo della categoria".

In tale contesto, prosegue, "aumenta la probabilità che un numero non marginale di Bcc vada incontro a tensioni a causa della difficoltà di alimentare il patrimonio nella misura e con la rapidità imposti dal contesto regolamentare, istituzionale e di mercato".

E proprio per rafforzare il settore con una maggiore integrazione Bankitalia si esprime in favore della riforma delle banche di credito cooperativo. "Nell'iter parlamentare di conversione del decreto sono stati approvati taluni emendamenti, alcuni dei quali particolarmente importanti, attinenti alla governance e al capitale della capogruppo nonché alla cosiddetta way out per le Bcc che non vogliano aderire a un gruppo". "Si tratta di miglioramenti che, se definitivamente confermati, rafforzerebbero molto l'efficacia della riforma", sottolinea.

"La riforma delle Bcc è chiave" ed "è parte integrante della ristrutturazione del sistema bancario", sottolinea il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, puntando il dito cntro la frammentazione del segmento bancario, a cui la riforma delle Bcc, dopo quella delle popolari, punta a porre rimedio. "Il sistema bancario italiano è ancora frammentato. Non ci si deve fare attrarre troppo dalle dimensioni, ma i rischi sono che in generale le dimensioni sono troppo piccole e il numero troppo grande", avverte Padoan.

"Un sistema bancario solido e efficiente è condizione basilare per tutte le politiche economiche: serve a massimizzare l'impatto della politica monetaria che sta prendendo giustamente intonazioni così proattive per la crescita e l'inflazione", sottolinea. "Un sistema bancario solido condizione è fondamentale per sostenere la ripresa degli investimenti e per associare il pieno impatto delle riforme", insiste il ministro.

Il presidente di Federcasse Alessandro Azzi accoglie favorevolmente le ultime modifiche alla riforma apportate in Parlamento, parlando di interventi che vanno "nel senso giusto". E infine sul nodo della way out per le bcc che non vogliono aderire al gruppo unico dice: "è stata individuata una soluzione che non ci entusiasma ma, vista in una logica di straordinarietà, ci può stare".

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