cerca CERCA
Sabato 27 Aprile 2024
Aggiornato: 11:49
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Brexit, Terzi (Bruegel): "Italia esposta a rischi"

25 giugno 2016 | 15.58
LETTURA: 3 minuti

Brexit, Terzi (Bruegel):

La reazione dei mercati era prevedibile e ovviamente a pagarne il prezzo saranno anche i paesi più "esposti" agli scossoni finanziari, come l'Italia a causa dell'alto debito. Adesso serve un'accelerazione del progetto europeo: l'Ue a due velocità "è inevitabile". Alessio Terzi, affiliate fellow al think tank Bruegel in un'intervista all'Adnkronos, fa un primo bilancio del post Brexit e individua i percorsi futuri per la sopravvivenza del progetto europeo all'indomani dello storico referendum che ha sancito l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea.

"L'impatto sui mercati finanziari e dunque il crollo delle Borse è stato in linea con quanto avevano previsto gli analisti", spiega, sottolineando che gli effetti sulla finanza ma anche sull'economia si faranno sentire "sia nell'immediato che nel lungo periodo" perché "andiamo incontro ad un periodo di incertezza prolungato". Circa due anni di limbo per negoziare gli accordi di associazione secondo quanto prevede la norma mai applicata del Trattato di Lisbona sulle dipartite dal club Ue, nella fattispecie l'articolo 50.

E gli effetti della Brexit non si faranno sentire solo sui più stretti partner commerciali del Regno Unito ma anche sulle più vulnerabili economie mediterranee. "L'Italia - spiega Terzi - che è tra i paesi non particolarmente interessati dal crollo export Oltremanica è però esposta sotto profilo finanziario per l'impatto del nervosismo dei mercati sul suo spread e per i link delle banche del Belpaese".

"Ormai è inevitabile un'Europa a due velocità, s erve un passo avanti importante da parte dei paesi con una leadership forte ed europeista per un gruppo aperto a cui chi vuole può unirsi". Un progetto che è già una realtà, come si evince dalla riunione dei ministri degli Esteri dei sei paesi fondatori di oggi e dagli incontri dei prossimi giorni tra la cancelliere tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande e il premier Matteo Renzi. Anche se la strada dell'avanguardia di paesi che vogliono maggiore integrazione non è scevra di limiti perché "più il 'core' avanza più è difficile poi entrare".

Ma adesso il punto cruciale sarà l’evoluzione dei negoziati per gli accordi di associazione. "Bisognerà conciliare il desiderio di sovranità espresso dagli elettori britannici con le conseguenze economiche tutt'altro che facili che attendono il paese", spiega l'economista. Tenendo bene a mente un aspetto: "la trattativa sarà tutt’altro che facile perché la Gran Bretagna avrà molto da chiedere e molto poco da offrire" e l’Europa dovrà trovare il punto di equilibrio "tra una volontà punitiva" nei confronti del gran rifiuto del Regno Unito e la volontà "di minimizzare lo shock economico e finanziario".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza