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Dl lavoro, ok sanzioni a chi sfora tetto del 20% per i contratti a termine

05 maggio 2014 | 21.03
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Dl lavoro, ok sanzioni a chi sfora tetto del 20% per i contratti a termine

Roma, 5 mag. (Adnkronos/Ign) - E' stato approvato senza modifiche a maggioranza dalla commissione Lavoro al Senato l'emendamento del governo che impone sanzioni al datore di lavoro che sfora il tetto del 20% per i contratti a tempo determinato.

La norma stabilisce che i contratti a tempo determinato, eccedenti il tetto del 20%, siano multati con una sanzione amministrativa pari al 20% della retribuzione del lavoratore per il primo contratto che supera il limite. La sanzione sale al 50% delle retribuzione per gli sforamenti successivi. I maggiori introiti saranno versati nel fondo speciale per l'occupazione. L'emendamento del governo approvato recepisce le richieste della maggioranza, in particolare Ncd e Sc.

ENTI DI RICERCA - Riviste le norme per gli enti di ricerca: no al tetto del 20% per i contratti a tempo determinato e no al limite di 36 mesi per tali assunzioni.

In sostanza la norma sui limiti ai contratti a tempo determinato non verrà applicata ai ricercatori e in più si inserisce una deroga al limite massimo di durata dei contratti. In base al testo approvato il limite del 20% "non si applica ai contratti di lavoro a tempo determinato stipulati tra istituti pubblici di ricerca ovvero enti privati di ricerca e lavoratori chiamati a svolgere in via esclusiva attività di ricerca scientifica o tecnologica, di assistenza tecnica alla stessa o di coordinamento e direzione della stessa".

Inoltre, continua il testo, "i contratti di lavoro a tempo determinato che abbiano ad oggetto in via esclusiva lo svolgimento di attività di ricerca scientifica possono avere durata pari a quella del progetto di ricerca al quale si riferiscono".

DIRITTO DI PRECEDENZA - Il diritto di precedenza alla stabilizzazione dei precari deve essere richiamato "espressamente" nel contratto. Di tale diritto può avvalersi il lavoratore precario con un contratto di oltre sei mesi nella stessa azienda, ma anche il lavoratore stagionale.

TUTELE CRESCENTI - Via libera inoltre all'emendamento del governo che riscrive il preambolo del decreto legge lavoro, inserendo il principio del contratto a tempo indeterminato con tutele crescenti. La commissione Lavoro del Senato ha approvato la proposta di modifica che contiene il 'cavallo di battaglia' del relatore Pietro Ichino, prevedendo la sua adozione in via sperimentale attraverso la delega di riforma del lavoro.

OK TETTO APPRENDISTI PER AZIENDE CON OLTRE 50 DIPENDENTI - Via libera anche all'emendamento del governo in base al quale le aziende con oltre 50 dipendenti (e non più di 30 come previsto dal testo congedato dalla Camera) dovranno stabilizzare il 20% dei loro apprendisti. Un altro emendamento approvato prevede invece la possibilità di contratti di apprendistato, anche a tempo determinato, per i lavoratori stagionali nelle regioni che hanno adottato un percorso duale formazione-lavoro.

OK A EMENDAMENTO M5S PER ISTITUTI PROFESSIONALI - Approvato un emendamento del Movimento 5 Stelle sulla formazione tecnica e l'alternanza scuola-lavoro. Nel dettaglio la norma prevede per gli istituti professionali in coordinamento con la legge esistente un percorso di inserimento nel mondo del lavoro.

OK NORME SU PERIODO TRANSITORIO - Approvato l'ultimo emendamento del governo sul periodo transitorio per l'applicazione delle norme sui contratti a tempo. Il datore di lavoro che alla data di entrata in vigore del decreto abbia contratti di lavoro a tempo determinato superiori al tetto fissato dalle norme "dovrà rientrare entro tale limite entro il 31 dicembre 2014, salvo che il contratto collettivo applicabile nell'azienda disponga un limite percentuale o un termine più favorevole". In caso contrario il datore di lavoro non potrà più stipulare nuovi contratti a tempo fino a quando non sarà rientrato sotto il tetto.

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