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Fca, sindacati divisi sul contratto

06 novembre 2018 | 06.47
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(Afp)
(Afp)

Anche nel prossimo rinnovo del contratto Fiat, Fim Fiom e Uilm marceranno separati. Non hanno prodotto risultati unitari, infatti, i tentativi messi a punto negli ultimi incontri. Così ieri Fim e Uilm, con Ugl, Fismic e Acqcf, hanno presentato all'assemblea dei delegati la propria piattaforma rivendicativa che metteranno sul tavolo del confronto con Fca, Chni e Ferrari non appena si concluderà il giro di 'consultazioni' sul piano industriale che il gruppo automotive presenterà ai sindacati il 29 e 30 novembre prossimo e che prevede un aumento del 10% della paga base che in 4 anni potrà registrare un aumento medio annuo di 2.279 euro, +175 euro su base mensile in busta paga.

"Una nuova occasione persa", commenta il leader Uilm, Rocco Palombella all'indirizzo delle tute blu della Cgil. "Dopo l’accordo sul contratto nazionale con Federmeccanica pensavamo potesse aprirsi una nuova stagione per un contratto insieme, c’erano le condizioni e abbiamo fatto una serie di riunioni ma non è stato possibile arrivare ad un accordo. Ormai alla Fca non interessa se la Fiom è al tavolo o meno. È passato troppo tempo e loro non si accorgono di essere ormai in un isolamento pauroso. Hanno solo otto ore di diritti sindacali e basta quindi avrebbero tutto da guadagnare e nulla da perdere. E invece no. Speriamo che ci ripensino successivamente", dice ancora.

Sulla stessa linea anche la Fim. "Abbiamo cercato in molti incontro punti di convergenza ma nella Fiom abbiamo trovato solo rigidità e arrocamento", spiega il leader Marco Bentivogli ricordando come le tute blu della Cgil abbiamo tagliato qualsiasi possibilità di confronto optando per la presentazione di una loro piattaforma. Piuttosto Fim e Uilm guardano ora all'incontro con i vertici di Fca e Chni sul piano industriale. Ed è esattamente da qui che intende partire anche la Fiom per riavviare un dialogo unitario con Fim e Uilm. Le tute blu della Cgil infatti, guardano alla possibilità di un tavolo unitario di confronto sul piano industriale Fca da trasformare poi in tavolo unitario di confronto sul rinnovo del contratto Fiat. "Serve un cambio di fase", dice il leader Fiom Francesca Re David per non ci potrà essere "nessuna trattativa sul rinnovo del contratto Fca senza prima un tavolo di confronto unitario sul piano industriale".

Alla base della piattaforma votata dai lavoratori, infatti, ragiona Re David, "ci deve essere la conoscenza, la consapevolezza di quale piano industriale la Fca intende portare avanti. Quindi pensiamo che la trattativa non possa partire senza prima avere questo dato. Nessuna trattativa sul contratto dunque senza piano industriale, altrimenti non so di cosa sto discutendo", dice. Una trattativa sul piano industriale da portare dunque avanti con Fim e Uilm per proseguire poi con il rinnovo del contratto di secondo livello in scadenza a dicembre.

D'altra parte la Fiom, avrebbe diritto di partecipare a pieno titolo alla trattativa, dice ancora Re David sollecitando Fim e Uilm a farsi garanti di questa possibilità prevista dall'accordo interconfederale firmato negli anni scorsi con Confindustria per il quale tutti i sindacati che abbiano più del 5% di rappresentanza possono sedersi al tavolo di trattativa di rinnovi contrattuali. Solo così si potrà portare avanti a un confronto che ritorni, dopo anni di separazione, unitario sulla falsariga di quanto accaduto per il rinnovo del contratto delle tute blu di Federmeccanica.

"Allo stato attuale questo diritto non c'è. Siamo su due tavoli distinti e gli appelli all'unità in un contesto simile sono complicati", ironizza. D'altra parte, prosegue, "la nostra piattaforma ha avuto un grande consenso e non solo degli iscritti alla Fiom ma dall'insieme dei lavoratori ed è stata approvata con il 96.3% dei voti favorevoli. Al centro delle rivendicazioni Fiom, il salario ed il suo adeguamento con quanto previsto dal più 'generoso' contratto nazionale per quel che riguarda la paga base colmando il gap esistente sui minimi salariali per poi negoziare gli altri elementi, a partire dalla premialità. "C'è la necessità di un cambiamento e serve anche che il Governo giochi un ruolo. Non si può pensare di fare il rinnovo del contratto e poi chiedere alla Fiom di aderire o meno. Bisogna stare allo stesso tavolo di trattativa“, conclude Re David.

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